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06. 05. 2024 13:56

MilanoSanremo, tredicesima edizione per i Ricchi e Poveri: «Come la prima volta»

Tornano all’Ariston in gara con Ma non tutta la vita per dire ai fan: «Carpe diem, semper»

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Ben 22 milioni di dischi con 30 album all’attivo. I Ricchi e Poveri sono i più ascoltati sul web con una media di 5,7 milioni di utenti mensili. Passato e presente convivono in un unicum senza storia: «Il Festival di Sanremo è stato il nostro trampolino di lancio – raccontano -, ci torniamo sempre volentieri, con la stessa emozione della prima volta». Ma non tutta la vita è il brano in gara.

I Ricchi e Poveri tornano all’Ariston

I Ricchi e Poveri e l’Ariston, una storia infinita.
«Siamo stati consacrati proprio qui: era il 1970 ed arrivammo secondi con La prima cosa bella, ci riprovammo l’anno dopo con Che sarà, ma riuscimmo a vincere nel 1985 con Se mi innamoro. L’ultima partecipazione tra i big è stata nel 1992, con Così lontani, scritta dall’indimenticabile Toto Cutugno».

E 32 anni dopo, di nuovo in gara.
«Siamo contenti di farlo con un brano fresco, dance, scritto da Cheope, Stefano Marletta e Edwyn Roberts, arrangiato da quest’ultimo e dai milanesi Merk&Kremont. Dobbiamo ringraziarli per questo regalo».

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Come lo descrivereste?
«Un invito a non perdere tempo, al carpe diem. Bisogna scendere in pista per godersi ogni attimo, ogni occasione utile, non solo in amore, ma in tutti gli aspetti della vita. Quando passano gli anni spesso incombono anche tanti rimorsi. Le cose non bisogna solo pensarle, bisogna farle».

Quando inizia la vostra storia con Milano?
«Abbiamo scoperto Milano nel 1967, quando ci portò la prima volta Fabrizio De André per un provino, che non andò bene. Dopo alcuni mesi ci riprovammo con Franco Califano, allora direttore della Curci, la prima etichetta con la quale stipulammo un contratto, ed iniziò praticamente tutto».

Genovesi di nascita, ma milanesi di cuore, visto che il nome Ricchi e Poveri, in realtà, nacque qui.
«Fu lui a darci quel nome, precisamente in Galleria del Corso. Califano era solito farci conoscere la bella Milano, quella dei locali e dei ristoranti, in cui ci invitava spesso a mangiare. Non potendo contraccambiare, una sera ci sentimmo in dovere di rifiutare un invito con una scusa. In realtà, mangiammo dei panini in macchina».

E poi?
«Non se la bevve, difatti ci seguì quella sera e quando ci ritrovò in macchina disse: “adesso ho capito tutto, voi siete ricchi di spirito, ma poveri di tasca”. Da quel momento ci chiamò Ricchi e Poveri. Dobbiamo tanto a lui, ci fece cantare la prima volta in un locale importante della città, il Gallery: con lui abbiamo costruito la gavetta».

Milano vive anche nel presente. Paola & Chiara duetteranno con voi questa sera.
«Sono come noi, allegre di spirito e con tanta voglia di divertirsi, ci piacciono proprio per questo: canteremo insieme Sarà perché ti amo e Mamma Maria, due tra i nostri brani più amati dal pubblico».

Un altro ricordo sanremese speciale?
«La partecipazione, nel 2020, insieme a Marina Occhiena e Franco Gatti, che ci ha lasciato due anni fa. Quella reunion è stata indimenticabile, torniamo anche per lui».

IN GARA CON

Ma non tutta la vita

IL DUETTO

Sarà perché ti amo/Mamma Maria, con Paola & Chiara

In breve

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