Il sorteggio di Champions League ha strappato qualche sorriso, sarcastico, tra i tifosi dell’Inter. La cabala non è positiva: i nerazzurri hanno pescato di nuovo il Real Madrid. Più lo Shakthar Donetsk, altra squadra (come le merengues) già nel cammino dei campioni d’Italia nello scorso torneo, il terzo di fila chiuso alla fase a gironi. Con i conti in tasca sempre più centrali nei discorsi societari, superare il primo step è diventato un imperativo.
Champions League, il Real di Ancellotti alla prima
Il viaggio comincerà contro gli uomini di Ancelotti, domani sera alle 21.00. Il Meazza non potrà essere pieno, in compenso la società ha dovuto aprire il terzo anello perché chi poteva acquistare un tagliando lo ha fatto, nei limiti imposti dalle norme anti-Covid. Si andrà oltre le 30mila unità, abbastanza per provare a far valere un fattore campo.
Le assenze per Inzaghi
Inzaghi non avrà Sensi, di nuovo ai box e non per poco. Bastoni e Dimarco hanno qualche scoria muscolare da smaltire, se non ce la faranno entrambi toccherà a D’Ambrosio con Skriniar e De Vrij in difesa.
La partita con la Sampdoria di domenica è stata tirata, un pari conquistato in dieci dopo che parte della squadra è stata “spremuta” dalle nazionali. I sudamericani sono tornati il giorno prima, Martinez ha giocato dal 1′, Vidal e Correa sono subentrati. Problema comune a tante grandi, non può essere un alibi. C’è da invertire la rotta europea.
Con lo scudetto sul petto la fiducia generale è superiore a quella di un anno fa, in compenso le differenze non si fermano qui: allora c’erano Hakimi e Lukaku, oggi ci sono Dumfries ancora in rodaggio e Dzeko, più Correa. Dovrà bastare per superare non solo il Real, ma anche Shakthar e Sheriff. Le finanze sono quel che sono. Servono fondi, la Champions League ne può dare parecchi. Li riserva solo a chi non si ferma lungo la strada.