Pare che tutti siano concordi, ormai, sul fatto che ci sia necessità di un nuovo stadio a Milano. Lo ha detto Beppe Sala appena rieletto alla carica di Sindaco della città, lo ha ribadito in giornata anche Paolo Scaroni, presidente del Milan. La sensazione è che si sia giunti ad un punto di non ritorno perché il 2026, anno delle Olimpiadi di Milano-Cortina, periodo in cui tutti gli occhi saranno addosso alla città, è praticamente arrivato.
Nuovo stadio a Milano, tutti concordi (o quasi…)
L’idea che si manifesta tra le dichiarazioni rilasciate è che le due società meneghine, Milan e Inter, non hanno più tempo da perdere. E che la rielezione di Beppe Sala potrebbe essere il viatico ideale per provare a portare a compimento il tutto: «Sono stato contento della sua rielezione, importantissima per continuare il progetto del nuovo stadio che sarà fondamentale per la crescita del nostro club e del nostro calcio». Le parole di Scaroni a Tutti convocati su Radio 24 non lasciano dubbi: con Sala al comando, si può continuare ancora il discorso intrapreso da tempo. Nella speranza che non si palesino, all’orizzonte, i canonici lacci e lacciuoli di qualsivoglia bandiera (chiedere a chi coordina il progetto Milano Santa Giulia o a chi gestisce la rinascita del Palavobis come si convive con ricorsi di varia natura).
Sì ad un nuovo stadio, no a ristrutturare San Siro
L’idea che portano avanti le società è quella di un progetto che preveda la costruzione di un nuovo stadio a fianco di San Siro. Bello, ma che ne facciamo del vecchio impianto? Lo buttiamo giù? Sarebbe un po’ come privare Parigi della Tour Eiffel o Firenze del David di Michelangelo, sicuri che sia la scelta giusta? E la cittadinanza, non la prendiamo in considerazione? È anche vero, d’altro canto, che San Siro non è sostenibile economicamente da Milan e Inter. E quindi toccherà ora a Beppe Sala approvare le modifiche presentate al progetto e convincere la maggioranza che sì, costruire un nuovo stadio di fianco a San Siro è la scelta giusta. Anche perché Milan e Inter, ormai, hanno bisogno di monetizzare dalla struttura per rimanere al passo con i big club europei.
Romantici, nostalgici e dintorni
E dove li mettiamo i romantici, i nostalgici dei bei tempi andati? Quelli che ricordano San Siro come un impianto dove hanno trascorso fette intere della propria giovinezza, dove hanno visto questo o quel campione danzare sul verde prato? Dove hanno inghiottito lacrime amare o pianto a dirotto di gioia? Perché loro, il popolo dei romantici, potrebbero davvero essere l’ostacolo principale nel disegno di Milan e Inter di avere un nuovo stadio a Milano. E il neo rieletto Beppe Sala, che ha portato a casa quasi il 60% dei voti, dovrà tenere conto anche della loro volontà.