Virtus Bologna-Olimpia Milano, continua lo scontro a distanza tra Ettore Messina e i suoi ex tifosi. Durante il big match che vedeva coinvolte le ultime finaliste scudetto, acerrime rivali in campo quest’anno anche in Eurolega, i tifosi bianconeri hanno esposto uno striscione: «Nessuna pace tra lupo e agnello» – Iliade, capitolo 22; passaggio dell’Iliade che narra la morte di Ettore, principe dei troiani. Nome che, facile evincerlo, richiama quello di battesimo di Messina, coach dell’Olimpia nonché allenatore della Virtus dal 1997 al 2002, oggi dileggiato.
Striscione in Virtus-Olimpia Milano, finisce tutto in Procura
La FIP ha comunicato di aver aperto un fascicolo per «appurare la responsabilità dell’esposizione dello striscione – recita il comunicato ufficiale -. Un messaggio di una gravità inaudita, un messaggio di violenza che non può e non deve trovare albergo nei nostri palasport». Così la federazione dopo aver analizzato la questione, che potrebbe non risolversi in breve tempo.
Olimpia Milano, le parole precedenti di Messina
La settimana antecedente il Derby d’Italia, in un’intervista concessa a «La Repubblica» di Bologna, il coach dell’EA7 ha risposto a chi lo definisce «bollito», in particolare ai suoi ex sostenitori. «Già bollito, come dicono a Bologna. Scudetto e Coppa Italia, la nostra accoppiata del 2022 pare roba dell’altro secolo. Sul piano sportivo mi piace, le belle rivalità fanno bene a tutti e due squadre italiane in Eurolega ne sono un esito di cui essere contenti. Sul piano personale mi suscita amarezza. Perché a Bologna sono state lasciate correre dicerie su un potere che non ho, come quello di fermare i campionati per il Covid, e si è generato un clima di odio che non pensavo mai di meritare, dopo 20 anni meravigliosi, di vita professionale e non, in quel club e in quella città».
Una reazione smodata: lo striscione in Virtus-Olimpia Milano
Parole che evidentemente hanno ulteriormente inasprito il sentire dei tifosi virtussini – o perlomeno di una frangia di essi – tanto da esporre il citato striscione, buttando ulteriore benzina sul fuoco di una rivalità che negli ultimi anni, per via del superpotere delle due società all’interno dei confini nazionali, sta continuamente crescendo. Ci si augura che questa, che tanto bene fa al movimento cestistico nostrano, non degeneri ulteriormente.
