Un campione di pesi ai giochi olimpici di Pechino 2022. Sembra strano, ma è tutto vero. Ed è la storia di Robert Mircea, classe 1999 di Corbetta, nel Milanese. Originario della Romania, campione italiano di strappo e di slancio nel 2020 e nel 2021 con la pesistica pbbiatense, la “seconda vita” sportiva di Robert inizia per puro caso ad agosto 2020, mentre sollevava bilancieri in palestra: «Venne un atleta di skeleton che si stava allenando e, scherzando, disse: “Vorrei proprio vederti a spingere un bob”».
Robert Mircea dai pesi al bob
In autunno, l’occasione: Mircea viene chiamato per un raduno di bob al Sestriere, mentre si prepara vincendo i campionati di sollevamento pesi nella categoria fino a 96 kg. Poi, a marzo 2021, la prima vittoria con il bob e la Nazionale si accorge di lui. «Hanno creduto in me – racconta – e io posso esprimere tutto quello che ho imparato con la pesistica. Il preparatore atletico Giovanni Mulassano ha portato tutti i ragazzi della Nazionale in palestra: lì ho potuto mostrare quanto la pesistica mi aiuti per la preparazione».
Dalle pesistica al bob, dunque: «Ero abituato a far tutto da solo, la squadra faccio ancora fatica a concepirla: sto pian piano interiorizzando che non sono solo e che c’è qualcuno accanto a me che vive le emozioni in modo diverso, ha bisogno di stimoli magari anche opposti ai miei. Patrik Baumgartner, per esempio, mi dice sempre di gridare, come mi capita spesso di fare, perché a lui dà sicurezza. È bello vivere queste emozioni, è bello vedere come queste si moltiplicano con la squadra».
Ora Pechino, dove esordirà lunedì: «In questo momento vivo di riflesso le emozioni della mia famiglia nel vedermi arrivato dove sono ora. Penso soprattutto a mia madre che conosce i sacrifici che ho fatto in questi anni. E io conosco i suoi. Per i miei genitori è una soddisfazione enorme». Avanti, un passo alla volta: «Sto cercando di affrontare tutto come ho sempre fatto, dando il massimo. Ho una certezza: questo è solo l’inizio, perché con i miei 23 anni non ho ancora raggiunto il mio meglio. Non so cosa accadrà a Pechino, ma nel caso avrò ancora quattro anni per prepararmi a quelle che davvero saranno le mie Olimpiadi: Milano-Cortina 2026».