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26. 04. 2024 18:21

Corsa al vaccino antinfluenzale: si prevedono già dosi non sufficienti

La Commissione Europea invita gli stati membri alle vaccinazioni antinfluenzali di massa per evitare che in autunno influenza e Covid si sovrappongano mandando in tilt il sistema sanitario

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Mentre i ricercatori si affannano per trovare un vaccino anti-Covid, i governi sgomitano per accaparrarsi le fiale antinfluenzali, utile ad evitare che semplice influenza e coronavirus si sovrappongano mettendo in crisi il sistema sanitario.

Scorte esaurite. La stessa Commissione Europea ha consigliato agli stati membri di intraprendere campagne vaccinali di massa. Esiste però un problema di fondo: le industrie farmaceutiche non riusciranno a soddisfare tutte le richieste e le dosi potrebbero rivelarsi insufficienti. La penuria di scorte non è una novità. Infatti lo scorso anno, quando il Covid non era ancora immaginabile, alcune aree rimasero senza sufficienti dosi per garantire la copertura di tutti i richiedenti.

Italia. Nel nostro paese l’adesione alle campagne vaccinali è sempre stata piuttosto bassa: appena il 15%. Ad inizio giugno il Ministero della Salute aveva emanato una circolare in cui si raccomandava la vaccinazione antinfluenzale soprattutto per i soggetti maggiormente esposti al coronavirus. Per incentivare l’adesione infatti il ministero ha allargato la gratuità dal vaccino anche alla fascia d’età compresa tra i 60 ed i 64 (prima del provvedimento era gratuito solo per gli over 65). L’obbligo è contemplato invece solo per «gli esercenti professioni sanitarie che operano a contatto con i pazienti e gli anziani ricoverati in strutture residenziali e lungodegenti»

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Tuttavia l’applicazione di campagne di vaccinazione di massa richiederebbe leggi ad hoc. La circolare del ministero stimola le aziende sanitarie territoriali ad anticipare le campagne di vaccinazione a ottobre e a rendere disponibili le dosi «in qualsiasi momento, anche ai cittadini che si presentano in ritardo». Le Regioni però si muoveranno indipendentemente sulla questione.

In Lombardia la società italiana di Pediatria ha scritto al presidente Fontana per attivarsi affinché venga garantita ed incentivata una campagna di vaccinazione di massa che non riguardi esclusivamente gli anziani. Non resta che attendere la fine dell’estate per capire l’evoluzione della strategia regionale.

 

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