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27. 04. 2024 11:06

Chadia e il suo singolo per le donne: «Rompiamo il Filo spinato del sessismo»

La rapper pubblica oggi il suo nuovo singolo dedicato alle donne e ricorda il suo sostegno all’associazione WeWorld

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Chadia parla alle donne e, in occasione della giornata internazionale della donna, pubblica Filo spinato – La superbia. Racconta delle violenze, dei traumi, delle lotte. A partire da quelle silenziose e interne.

Chadia pubblica Filo spinato: «A Milano mi sento al sicuro perché ho tanti amici che mi proteggono»

Come stai vivendo questa uscita?
«Ho molta ansia, ho paura che le persone non capiscano il mio messaggio. Ci sto mettendo anima e cuore».

Cosa vorresti che arrivasse al pubblico?
«Vorrei far capire che per chi subisce una violenza è difficile guardare in faccia la realtà; spesso siamo noi stesse che ci diamo la colpa quando in realtà la colpa non è nostra. La colpa è del carnefice. Voglio che le persone si rendano conto che non siamo pezzi di carne, siamo esseri umani con dei sentimenti».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Il brano com’è nato?
«Tutto è partito dalla vicenda di Palermo, mi ha toccata molto perché la vittima è anche una mia fan. Mi sono messa subito a disposizione. Non riesco a stare ferma, non riesco a stare zitta. Dovevo raccontare tutto ciò che stava succedendo».

Nel tuo progetto legato ai sette peccati capitali hai voluto legare questo brano alla superbia. Chi è superbo?
«Uomini e donne. È superbo chi violenta. È superbo chi accusa la vittima di “essersela cercata”. Il problema alla base è l’educazione».

Con questa canzone sostieni WeWorld, organizzazione che difende i diritti di donne e bambini da 50 anni, con loro hai incontrato diverse studentesse, com’è stato?
«Molto bello, all’inizio c’era molta timidezza, poi si sono aperte e abbiamo parlato molto di relazioni tossiche».

Quali sono i tuoi impegni oggi con l’organizzazione?
«Sto supportando la campagna MAIPIU’INVISIBILI, condividendo sui social alcune testimonianze raccolte nei loro progetti. Ma mi sono resa anche disponibile per aiutarli come traduttrice perché ci sono tante donne straniere che parlano arabo e non riescono a farsi comprendere».

Il tuo singolo esce oggi, il giorno della giornata internazionale della donna.
«È una giornata molto importante, oggi le persone si fermano a pensare. Mi sembrava l’occasione giusta per pubblicare questo brano, ricordando, però, che il tema non è da discutere solo oggi, ma quotidianamente».

Nel brano dici “essere felici è una montatura”, dietro la maschera, oggi, com’è Chadia?
Mi reputo una ragazzina molto fortunata. Combatto ogni giorno contro le mie insicurezze e le mie fragilità. Sicuramente ci sono degli spazi di tristezza, ma fanno parte del gioco e va bene così».

Di sessismo è colma la nostra cultura, come ti comporti verso alcuni atteggiamenti?
«Non capisco perché mi debba sentire in colpa perché sono nata donna. Se degli uomini mi infastidiscono rispondo subito».

Milano, secondo te, è poco sicura?
«Sono fortunata, a me non è mai successo nulla. Ho molti amici, mi sento sempre molto protetta. So, però, che molte ragazze non hanno la mia stessa percezione e hanno paura. Ma credo che si parli e basta e si agisca poco, come risolviamo la situazione?»

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