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07. 05. 2024 00:32

MTM apre le porte della cultura, Calimani: «Anche per il 2023 tanti teatri, un grande pubblico»

La nuova stagione di MTM offre un cartellone di 40 spettacoli, tra le novità anche una partnership con Tinder

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Teatro Litta, Teatro Leonardo e La Cavallerizza sono pronti a riaprire le porte delle loro sale per una stagione di MTM, Manifatture Teatrali Milanesi, dal titolo Serendipity, che offre un cartellone più che mai variegato. «Al Litta diamo spazio ai grandi classici e alle rivisitazioni – spiega Gaia Calimani, presidente di MTM – mentre al Leonardo offriamo un pacchetto sorriso con tante commedie divertenti».

Calimani, presidente di MTM: «Abbiamo avuto un ritorno incredibile di ragazzi delle scuole superiori»

Cosa offre il vostro programma?
«Nel filone dei classici ci sarà Zio Vanja, prodotto da noi, diretto da Antonio Syxyty e che vede la partecipazione dei docenti della scuola Grock. Di nostra produzione anche Baccanti di Filippo Renda. Tra le commedie del Leonardo torna La cena dei cretini con Nino Formicola e Max Pisu, entrambi saranno protagonisti anche di Forbici e follia ambientato nel salone di un parrucchiere e ogni sera sarà il pubblico a decidere il finale. Ospiteremo anche Paolo Hendel e Marisa Laurito».

A che pubblico vi rivolgete?
«Abbiamo diversi tipi di pubblico. C’è chi viene a teatro, chi segue i nostri corsi, studenti che fanno l’aperitivo nel nostro bar Boccascena. L’obiettivo è fidelizzare i nostri pubblici e portarli a vedere i nostri spettacoli».

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Quanto sono importanti le coproduzioni con altri teatri?
«Crediamo molto nelle collaborazioni sinergiche tra teatri e luoghi della stessa città. Abbiamo in cartellone Miss Bartleby. Non è tempo di essere, coprodotto con LAC di Lugano e Teatro della Contraddizione, una delle realtà milanesi più interessanti per il teatro sperimentale. Ci sarà la terza coproduzione con il Teatro Out Off e LidOdissea della compagnia Berardi Casolari che vede la collaborazione di quattro teatri nazionali».

In cosa consiste la collaborazione con Tinder?
«Tinder è la principale app di incontri e il teatro è chiaramente un luogo di incontro. Abbiamo pensato di offrire agevolazioni a chi decide di darsi il primo appuntamento a teatro, che sia per un aperitivo al Boccascena o per assistere a uno spettacolo».

Inizia la seconda stagione senza restrizioni, com’è il bilancio?
«Abbastanza buono. Abbiamo avuto un ritorno incredibile di ragazzi delle scuole superiori, meglio di prima della pandemia. Il pubblico lentamente sta riprendendo, sono ottimista. Stiamo vivendo anni particolari, ma il teatro ha sempre la grande forza di essere uno spettacolo dal vivo».

I giovani che fanno teatro come stanno crescendo?
«Stanno crescendo un po’ da soli facendo fatica a confrontarsi con chi questo lavoro lo sa fare. Magari da parte loro c’è un po’ di arroganza, ma a volte gli anziani fanno i maestri senza mettersi davvero a disposizione dei giovani».

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Spazio alle compagnie emergenti
Festival Hors

MTM

La stagione del Teatro Litta si apre con il Festival Hors per scoprire i nuovi lavori dei gruppi artistici emergenti. Giovedì 28 settembre alle 19.30 il cortile dell’Orologio ospita Cuntempla: avevo soltanto sete d’amore della Compagnia Alot Teatro. Un’esperienza itinerante tra parole poetiche e canti della tradizione polivocale sarda. A seguire nella sala La Cavallerizza Cinque modi illegali di salvare il mondo: la lotta per salvare il mondo e quella per salvare sé stessi. Il 29 tocca alla Compagnia Navel Art con Incredibile, indecente un dialogo intergenerazionale su come l’adolescenza lascia il segno nelle nostre vite. Infine, lo stesso giorno fragileresistente di e con Silvia Pallotti e Tommaso Russi della Compagnia il turno di notte che racconta del senso di impotenza e l’impossibilità di vedere un futuro.

 

Il dilemma dell’esistenza
Miss Bartleby. Non è tempo di essere

MTM

La coproduzione tra Teatro della Contraddizione, MTM e LAC Lugano ha dato vita a Miss Bartleby. Non è tempo di essere in scena al Teatro Litta dal 29 ottobre al 5 novembre. Lo spettacolo vuole riflettere sulle convenzioni sociali, le scelte morali e le verità individuali. Il tema è il dilemma dell’esistenza, tra chi vuole tutto e finisce per uccidere sé stesso, o chi rinuncia a tutto e allora uccide la vita. Tratto da un racconto di Herman Melville che parla di Bartleby, avvocato appena assunto in un ufficio legale di Wall Street, e da subito si comporta in modo singolare. Copia documenti giorno e notte, ma a qualsiasi altro compito richiesto oppone la risposta “preferirei di no”, senza dare spiegazioni.

 

Omero analizza la società contemporanea
LIdOdissea

MTM

Dal 23 novembre al 3 dicembre la compagnia Berardi Casolari risponde al desiderio di indagare il senso di inquietudine che aleggia sull’uomo contemporaneo e sull’inadeguatezza prodotta dal confronto con la società. I tre protagonisti, accompagnati da un cantore non vedente che rievoca Omero, intraprendono un viaggio fuori e dentro di sé alle prese con uno spazio e un tempo nei quali non si ritrovano. Perché la società ci vorrebbe sempre più ubiqui, sempre più veloci, ma con sempre meno tempo a disposizione. Rievocheranno allora incontri con stravaganti personaggi, episodi esilaranti e tragici, situazioni paradossali e grottesche. In LidOdissea la cecità è metafora di una dimensione sensoriale che attanaglia l’intera società contemporanea.

 

Il grande classico di Cechov
Zio Vanja (Scene di vita)

MTM

Il regista Antonio Syxty alle prese con un grande classico di Anton Cechov che apre il 2024 di MTM dall’11 al 28 gennaio. Un gruppo di attori riuniti nella vita dalla missione di insegnare il teatro alle nuove generazioni. Lo fanno tutti i giorni da molti anni, quando un giorno arriva un uomo che nella vita non ha fatto l’attore ma il regista, e propone loro di impersonare quelle scene di vita che ci sono in Zio Vanja di Anton Cechov, uno dei capolavori del teatro contemporaneo. Ne parla con un altro attore votato all’insegnamento che nella vita ha fatto e fa anche lui il regista. Insieme incontrano gli attori nella scuola dove insegnano e viene fatta la proposta di far nascere proprio in quelle aule le scene di vita di Cechov.

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