Ora naviga libera e Controvento La Camba, al secolo Federica Camba, autrice e cantautrice che ha trovato in questo nuovo progetto musicale lo stimolo per rendere sempre più reale quell’agognata «vita immaginaria» diventata preponderante per alcuni durante la pandemia.
La Camba racconta Controvento
Com’è nata Controvento?
«Di notte, palesandosi con una forza meravigliosa. Controvento parla di una consapevolezza che piano piano si è fatta strada: la voglia di sentirmi libera di essere me stessa e del coraggio di farlo».
È stata scritta durante il lockdown?
«No, ma è figlia di quello e di tutte le cose che non potevamo fare. Secondo me ci sentiamo, ad oggi, tutti un po’ con i gomiti stretti, più che altro per quell’idea standard di vita che c’è nella società. Il bisogno di essere praticamente “tutti uguali” ci fa sentire sbagliati quando si esce da queste barriere. Eppure essere diverso dagli altri è la peculiarità di ogni essere umano».
I sogni sono il motore delle nostre vite?
«Credo che la vita si muova su due fronti che vanno di pari passo: il primo identifica ciò che vivi davvero, l’altro come vorresti vivere il primo. Molte volte la vita immaginaria, i nostri sogni, sono quelli che ci fanno vivere meglio la quotidianità che, magari, è più deludente».
Un sogno artistico ancora nel cassetto?
«Accrescere sempre di più le mie doti artistiche. I miei sogni non riguardano la sfera del “piacere a tutti i costi”, piuttosto mi auguro di riuscire ad esprimere sempre quello che voglio attraverso la mia arte».
L’ultimo album risale al 2013, questo singolo apre la strada ad un nuovo progetto?
«Assolutamente sì, il mio terzo album, che mi sto coccolando tantissimo. Questi tre singoli vanno a comporre una specie di trilogia dentro di me, ma me ne sono accorta solo all’ultimo. Sono i riassunti di tappe che sto vivendo nella mia vita. Questo album sarà una summa di sensazioni che avevo l’urgenza di esternare».