Sbarca questa sera alle 21.10 su Discovery+ Drag Race Italia, l’atteso adattamento italiano del pluripremiato format televisivo RuPaul’s Drag Race: otto drag queen – selezionate su mille – si sfideranno a colpi di sfavillanti performance per aggiudicarsi il titolo di vincitrice, sotto l’occhio attento dei tre giudici Priscilla, Chiara Francini e Tommaso Zorzi.
Tommaso Zorzi racconta Drag Race
Perché è importante che Drag Race Italia arrivi in questo momento storico?
«Credo che oggi possa valere più l’esibizione di una nostra drag queen rispetto ai tanti monologhi spesi sull’argomento, che poi di concreto non portano a nulla: il nostro è un programma con un dna profondamente politico, ma mascherato da lustrini e paillettes».
Essere drag queen nel 2021 viene considerata, dopo tante lotte, arte performativa?
«Ogni drag queen indossa un’armatura, la loro arte è il loro modo di combattere. Si sentono più forti e più legittimate ad essere quello che sono dopo l’impegno di tante ore passate al trucco, per questa edizione ne abbiamo contate in totale più di 200».
Cosa c’è da fare oggi dopo il blocco ai danni del ddl Zan?
«Bisogna continuare a parlarne e a fare programmi come questo. Pur non menzionando il ddl Zan, faremo molto di più di un talk televisivo. Ero tra i diecimila presenti all’Arco della Pace e mi ha dato forza far parte di un pensiero che – ho scoperto con piacere – accomuna anche molti elettori di destra che considerano questo disegno di legge come cosa dovuta e naturale. Purtroppo dobbiamo fare i conti con una classe politica paleozoica. Siamo noi l’Italia da applaudire».
Milano, la tua città, non ti ha deluso.
«Milano è sempre avanti. Siamo l’esempio che guida, come una bandiera, il resto d’Italia. Ho scelto di vivere a Porta Venezia, zona in cui coesistono le sciure e la comunità LGBT, due poli opposti che rappresentano la milanesità».
E domani parte After the race, il “tuo” talk spin off su Discovery+.
«Avrò come ospite l’eliminata di puntata con cui ripercorrerò i momenti più belli del suo percorso. Ne sono orgoglioso perché è un prodotto italiano, non esiste nel format originale».