“Il senso di Hitler”, la recensione
Dall’ascesa al potere ai miti e alle errate interpretazioni del passato, fino alle implicazioni nel presente: Il senso di Hitler di Peter Epperlein e Michael Tucker parte dall’omonimo libro di Sebastian Haffner per porre un interrogativo provocatorio sul fascino nella nostra cultura per il Führer e il nazismo. Realizzato nel corso di quattro anni e girato in nove Paesi, il documentario distribuito da Wanted Cinema esplora ciò che è stato attraverso la lente del presente, visitando i luoghi chiave della vita del dittatore tedesco, dalla casa natale di Braunau (Austria) al campo di concentramento di Sobibor.
“Per farla finita con Hitler bisognava uccidere non solo l’uomo, ma anche l’istituto e la leggenda”, il pensiero di Haffner, che ha indagato a fondo sulla complicità delle élite e sulla seduzione delle masse. Il lavoro di Epperlein e Tucker ci regala un’indagine forte, senza filtri e che pone molte domande allo spettatore. Da non perdere. Il senso di Hitler sarà disponibile a Milano in diverse sale, per maggiori info http://wantedcinema.eu/movies/il-senso-di-hitler/.
Già in sala
Paese: Usa
Durata: 92 minuti
Regia: Petra Epperlein, Michael Tucker
Genere: documentario
Voto: 7