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27. 04. 2024 05:08

La quarantena di don Colmegna in un libro: «Non come prima: meglio di prima»

In un ebook il diario del lockdown di don Colmegna (Casa della Carità): «Milano ha energie e risorse necessarie per guidare la ripartenza»

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In oltre cinquant’anni di sacerdozio lo sguardo di don Virginio Colmegna è stato costantemente rivolto indietro, davanti e di lato.

 

Il lockdown di don Colmegna in un e-book

Indietro per essere sicuro che attardato non restasse nessuno, specie i più fragili; davanti per capire dove si sta andando; di lato per non dimenticare di essere calati nel presente. Una tridimensionalità messa in pratica prima a Sesto San Giovanni, poi alla Caritas Ambrosiana, infine alla Casa della Carità. Un prete di comunità, come ama definirsi.

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Dagli oltre cinquant’anni al fianco di poveri e bisognosi agli Oltre cinquanta gradini: s’intitola così l’eBook, edito da Il Saggiatore, che raccoglie riflessioni, citazioni, preghiere e poesie di don Colmegna raccolte nei quasi due mesi di lockdown per la pandemia coronavirus.

Il diario di un tempo sospeso, dove la meditazione sui giorni difficili della chiusura diventa anelito di speranza per un futuro di cambiamento. Il testo è scaricabile gratis dal sito casadellacarita.org ed è dedicato alle famiglie dell’associazione Speranza oltre noi, impegnata a realizzare un progetto di abitare solidale, ispirato al Dopo di noi.

«Bisognava riflettere su questa fase di distacco e dolore, ricaricandola di speranza, perché di mezzo c’erano volti e storie di persone della nostra comunità – spiega don Colmegna –. Una riflessione fatta, giorno dopo giorno, guardando la fatica di un’ospitalità attraversata e scossa da questo calvario».

Quale lo sprone che ha avviato la scrittura?
«Creare nuove forme in nuovi spazi per abbracciare la speranza: è stato questo, forse, che inconsapevolmente mi ha portato a scrivere e condividere un diario personale. Per ricercare ancora un dialogo nonostante le misure di contenimento sociale. Sono pagine “pregate”».

In che senso?
«Quella domanda drammatica che ci si fece dopo Auschwitz, “Dio, dove sei?”, l’ho sentita dirompente dentro me negli ultimi mesi. Il diario è la riflessione di una persona di 75 anni, che non poteva essere in prima in linea nell’azione concreta, ma che sentiva di avere un compito: innestare il linguaggio della speranza, della possibilità».

Che succederà a pandemia finita?
«Il rischio, non solo a Milano, è di voler tornare in fretta a quel che si faceva prima, considerando questi ultimi mesi solo come un “incidente di percorso”. Nulla, invece, potrà più essere come prima».

Cioè?
«La Laudato si’ di Papa Francesco, che ho riletto in queste settimane, è una guida importante in tal senso: una nuova alleanza tra umanità e natura, lo sviluppo umano integrato. C’è bisogno di ridistribuire il pensiero, di ricostruire giustizia sociale, di rivivere l’economia del dono. Pensieri che vengono allontanati, mentre dovrebbero scavare ancora la quotidianità».

Non bisogna lasciare indietro nessuno: doveroso ma è dura. Come fare?
«Evitando di creare una “società parallela”, con i buoni samaritani da una parte, che aiutano ma sono “irrilevanti” rispetto al sistema, e chi deve riorganizzare quel sistema nella ripresa e lo fa secondo canoni superati. È dalle contraddizioni e dalla condivisione della quotidianità dell’aiuto che devono generarsi una nuova politica, una nuova visione dell’economia: non è utopia, è urgenza».

Quale il ruolo di Milano?
«Milano, la grande metropoli che sfida il futuro, ha tutte le energie e le risorse per guidare questa rigenerazione. Il patto sociale non è solo un patto di aiuto: è un patto di trasformazione».

Ovvero?
«Serve una cultura della salute, del ben-essere delle persone singole e della comunità. C’è fame di politica, ma una politica seria, che affronti i problemi. È una sfida oggi ancora assente, ma che con pazienza si può vincere. Abbiamo bisogno di rinascere e di ripartire, ma in termini diversi».

Don Colmena, “Oltre cinquanta gradini”

Diario di un tempo sospeso: lo sguardo sui più deboli, le angosce di tutti, la speranza per un cambiamento d’epoca
Il Saggiatore, 135 pagine
Disponibile gratis sul sito casadellacarita.org

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