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30. 04. 2024 14:52

La Rappresentante di Lista: «La nostra malinconica voglia di far festa»

È già un caso la Ciao Ciao de La Rappresentante di Lista, un racconto della fine del mondo che, dietro l’apparente voglia di ballare, cela tematiche molto care al duo di Amare

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Dopo il successo di Amare, La Rappresentante di Lista ha alzato il tiro a Sanremo con Ciao Ciao. Una canzone che mantiene vivo il filone del libro Maimamma (edito da Il Saggiatore) nel raccontare una fine del mondo malinconica più che distopica. Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina aggiungono così un ulteriore tassello alla loro produzione, che attinge a piene mani dai temi sociali senza però mai sminuire la voglia (sacrosanta) di far festa.

La Rappresentante di Lista diventa un caso con “Ciao ciao”

Amate raccontare la vostra Sicilia, ma cosa rappresenta Milano per La Rappresentante di Lista?
Dario Mangiaracina: «Personalmente è la seconda città in cui ho vissuto di più nella mia vita. Ho iniziato a viaggiare grazie al teatro e a Milano il teatro indipendente ha una sede fortissima. Ricordo i mesi passati a La Scala, perché ho avuto la fortuna di lavorare con Emma Dante per il Sant’Ambrogio a La Scala con la Carmen. Sinceramente però direi che Milano ci piace a piccole dosi. È un luogo di incontri, per la maggior parte professionali. Abbiamo conosciuto tanti professionisti che ora sono qui con noi».

È più un luogo di passaggio?
Veronica Lucchesi: «È una città importante, però in qualche modo è come se fosse una città laboratoriale. L’ho sempre vissuta così. Vado a Milano per prendere, riempirmi e anche dare ovviamente. In qualche modo ha un richiamo fortissimo, sembra essere la città in cui si realizzano le cose. Milano è la città in cui tutto accade, dove tutto prende vita e forma. È una cosa strana».

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Palermo è sempre al primo posto, insomma.
V: «Il nostro tentativo di restare a Palermo dipende proprio dalla speranza che possano esistere più luoghi come Milano in Italia».D: «Diciamo che Milano è uno dei grandi poli culturali del nostro Paese, viene da chiedersi perché non riusciamo ad avere un polo simile anche al Sud».

Intanto, almeno in questa settimana, il vostro polo resta Sanremo. Mi sembra che in questi anni stiate portando avanti un racconto che va oltre il Festival.
D: «In fondo, dietro ogni cosa ci siamo sempre noi».
V: «Siamo come gli horcrux di Harry Potter. Siamo esplosi in tante piccole parti».

La costante è che ci fate sempre ballare un po’.
V: «A noi piace tantissimo giocare con gli opposti e con i contrasti forti. Il brano ha una tematica importante, la fine del mondo. Ma c’è una stratificazione di significati. Arriviamo con una carica che risulta travolgente e spiazzante. Dietro la maschera teatrale del clown e della commedia dell’arte, andiamo sempre a cercare qualcosa di malinconico e profondo. Che fa anche un po’ paura».

Quest’anno quasi sembrate pigiare ancora di più sull’acceleratore.
D: «Dipenderà dal fatto che io e Veronica, prima del 2015, facevamo tante canzoni chitarra e voce o piano e voce. In acustico, insomma. Stiamo sicuramente sfogando dei desideri ritmici che abbiamo represso a lungo».

Con la cover, Be my baby, l’Ariston sarà ancora di più una festa.
V: «Quando abbiamo saputo che potevamo portare anche brani internazionali non abbiamo avuto dubbi. È la canzone della mia adolescenza, ovviamente grazie a Dirty Dancing. Poi esiste una versione italiana cantata proprio dal padre di Dario. Il cerchio si chiude».

Sul palco con voi ci saranno Cosmo, Ginevra e Margherita Vicario.
D: «La melodia è una delle più belle di sempre, ma volevamo scongiurare il rischio karaoke. Abbiamo iniziato ad arrangiarla e, quando abbiamo avuto chiara la via da intraprendere, abbiamo pensato che Cosmo fosse perfetto come producer del brano. E poi Le Ronettes erano tre, quindi insieme a Veronica volevamo sul palco altre due artiste. Ginevra e Margherita sono molto diverse tra loro, ma porteremo un po’ del nostro mondo. E uno spaccato della musica italiana che vuole fare festa sui palchi e nei club, che in questo momento stanno soffrendo molto». GC

A Milano lunedì 21 novembre 2022
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