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19. 05. 2024 00:17

Giornata mondiale dell’ascolto, quanto è importante oggi? Crespi: «Il caffè con un amico senza cellulare non è perdere tempo»

La psichiatra e psicoterapeuta a Mi-Tomorrow: «Bisogna comprendere i sentimenti degli altri, evitando i pregiudizi»

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L’ascolto è diventato sempre più raro, nell’era dell’egoismo come protagonista e dei social come catalizzatori di attenzione parlare e ascoltare è sempre più complicato. Domani 21 ottobre il mondo celebra la Giornata Mondiale dell’Ascolto, istituita nel 2007. È l’occasione per sensibilizzare tutti allo sviluppo e al cambiamento personale e sociale. «L’ascolto attivo è un elemento essenziale per le relazioni umane perché crea un ambiente sicuro che permette alle persone di comprendersi e migliorare la gestione dei conflitti» afferma a Mi-Tomorrow Giovanna Crespi, psichiatra, psicoterapeuta e Presidente dell’Associazione Anna e Luigi Ravizza.

Crespi: «L’ascolto attivo è un elemento essenziale per le relazioni umane perché crea un ambiente sicuro»

ascolto
 

Quanto si riesce ad ascoltare oggi?
«Per la psicologia relazionale, l’ascolto è fondamentale per la salute, il benessere, il successo e la longevità delle relazioni umane. Gioca un ruolo cruciale nel favorire la comprensione reciproca, la fiducia e la creazione di legami significativi. Contribuisce alla costruzione di un legame basato sulla fiducia, sull’empatia e sulla comunicazione autentica».

Nell’era dell’egoismo è possibile sviluppare la cultura dell’ascolto?
«Sì, è possibile sviluppare e coltivare comunque l’ascolto attivo. In realtà, l’ascolto attivo può diventare ancora più importante in un’epoca in cui la comunicazione autentica e la comprensione reciproca possono aiutare a superare le barriere e a costruire legami significativi».

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Come avere un ascolto attivo e di qualità?
«Ci sono alcuni modi per promuovere l’ascolto attivo anche oggi. Per favorire la comunicazione aperta si possono creare spazi sicuri e accoglienti in cui le persone si sentano a proprio agio. Coltivare l’empatia cercando di comprendere i sentimenti degli altri, evitando i pregiudizi. Altro punto importante è avere pazienza e ascoltare fino alla fine prima di rispondere, senza interrompere e formulare giudizi affrettati».

Importante acquisire tutto questo fin dalla tenera età?
«Insegnare ai bambini l’importanza dell’ascolto è fondamentale per lo sviluppo delle loro abilità comunicative e relazionali, questo a partire fin dalla scuola dell’infanzia, attraverso anche semplici regole giochi e modelli positivi. In generale è importante favorire la diversità di opinioni. L’accettazione della diversità può arricchire le capacità di ascolto e la comprensione del mondo circostante».

A Milano qual è la tendenza su questo tema?
«Nella mia esperienza milanese l’ascolto consente di fare gruppo e la nostra Associazione Anna e Luigi Ravizza ne è l’esempio. C’è sempre maggior bisogno di esprimersi e di essere ascoltati. Presi dalla fretta quotidiana, soprattutto a Milano, l’ascolto viene vissuto come perdita di tempo invece che come un arricchimento, quindi vince il bisogno di esprimersi in chat e trovare conforto nel web, ma non è la stessa cosa. Bisognerebbe dedicare più tempo alle persone: prendiamo un caffè con un amico spegnendo il cellulare».

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