Il palazzo del nuoto che tanto manca a Milano potrebbe realizzarsi appena fuori i confini della città: all’idroscalo. Il luogo prescelto per questa grande opera è il Café Solaire, la vecchia discoteca di Peschiera Borromeo ormai abbandonata da tempo. Ma con quale fondi? Con quelli del tanto chiacchierato Recovery Fund: Città Metropolitana ha già presentato il dossier da inviare a Bruxelles.
Un villaggio del nuoto. Il progetto in totale dovrebbe costare poco più di 50 milioni di euro e sei anni di lavori, ma l’intento — si legge nel dossier presentato al governo — è di creare un centro d’eccellenza e un polo d’innovazione in un’area ampia e inutilizzata all’interno di un parco pubblico, rispondendo così a una carenza di strutture di livello a Milano e nel Nord Italia.
Infatti sono tantissime le società sportive presenti nell’area obbligate a “migrare” verso complessi attrezzati al di fuori dei propri confini.
«Un impianto — si legge ancora nelle motivazioni allegate alla candidatura — in grado di accogliere quotidianamente amatori e agonisti e un palazzetto per le competizioni di alto livello. Con un centro di medicina dello sport, dell’innovazione e della formazione».
A tutto ciò si andrebbe ad aggiungere l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nell’area dell’Idroscalo ed il rifacimento dell’anello ciclo-pedonale, che potrebbe diventare pista di allenamento per lo sci di fondo durante le olimpiadi di Milano-Cortina.
«Abbiamo ovviamente contattato il Coni e la Federazione nuoto – spiega Arianna Censi, vicesindaca di Città Metropolitana -. Se davvero riuscissimo a finanziare attraverso i fondi europei la realizzazione del palazzetto del nuoto e il parziale restyling dell’area, a quel punto l’Idroscalo diventerebbe davvero il luogo pubblico dedicato all’acqua più interessante d’Italia».