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05. 05. 2024 20:30

Affitti brevi, crollo a sorpresa: -40% di prenotazioni. Brutto segnale in fatto di turismo a Milano

Il turismo legato agli affitti brevi a Milano sta vivendo una fase di contrazione

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Il turismo legato agli affitti brevi a Milano sta vivendo una fase di contrazione, come indicano le recenti statistiche. Nel quarto trimestre del 2023, le presenze con questo tipo di pernottamento sono diminuite del 39% rispetto all’anno precedente, con il mese di gennaio 2024 che ha segnato il dato più basso degli ultimi sette anni, eccetto il 2021, periodo ancora influenzato dalla pandemia. Questa tendenza è confermata anche dalla media mobile degli ultimi 12 mesi, che registra un calo del 17%.

Affitti brevi, il motivo

Marco Celani, presidente di Aigab, suggerisce che Milano potrebbe aver perso parte del suo fascino turistico a causa della diminuzione dell’offerta di eventi e della crescente competizione con altre grandi città europee, sia per il turismo d’affari che per il tempo libero. Questo si riflette anche nei tassi di occupazione degli alloggi, che nel 2023 hanno oscillato intorno al 62%, con picchi massimi solo intorno all’80% e diversi mesi al di sotto del 60%.

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Affitti brevi e turismo

Nonostante le attrazioni culturali e storiche della città, come il Duomo e la Scala, Milano sembra avere difficoltà a competere con altre città d’arte italiane come Roma, Firenze e Venezia, che presentano non solo tassi di occupazione più elevati ma anche prezzi più alti per gli alloggi.

Affitti brevi, gli alloggi

Gli alloggi per affitti brevi a Milano sono principalmente costituiti da bilocali o monolocali, e solo una piccola percentuale offre più di due camere da letto o più di sei posti letto. Il prezzo medio per notte è di circa 153 euro, anche se questo può variare in base alle spese di gestione e alle imposte, che possono incidere fino al 65% sull’incasso lordo per i proprietari che optano per una gestione professionale.

L’aumento della cedolare secca potrebbe spingere verso una maggiore conversione verso contratti medio-lunghi, ma è improbabile che le abitazioni attualmente destinate agli affitti brevi vengano rimesse sul mercato per contratti ordinari di lungo termine. Questo perché, nonostante il rendimento apparentemente soddisfacente, ci sono preoccupazioni riguardo all’inflazione e alla difficoltà di liberare l’immobile in caso di problemi con gli inquilini.

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