In sei mesi si è registrato un calo del 20% nell’intenzione di utilizzare la bici a Milano da parte dei cittadini che la utilizzavano abitualmente. Lo ha spiegato al Corriere Mario Abis, docente di Ricerche psicosociali e Statistica e ricerche di mercato presso IULM, nonché consulente scientifico del gruppo G124 di Renzo Piano, sta conducendo uno studio per comprendere come il rapporto dei milanesi con la bicicletta stia cambiando in questo periodo buio.
Bici a Milano, gli incidenti
Dai tragici incidenti che hanno coinvolto ciclisti, come la morte di Luca Marengoni, investito mentre stava andando a scuola in bicicletta (8 novembre 2022), alle sei vittime successive. Abis sta analizzando come le abitudini di mobilità dei milanesi stiano mutando (attraverso un campione di 2.300 cittadini, dai 15 ai 70 anni) utilizzando la società Makno Ricerche, di cui è presidente e fondatore.
Bici a Milano, le dichiarazioni
Il dato che può essere anticipato è un calo del 20%: «Le persone stanno tornando a utilizzare altri mezzi di trasporto, in particolare autobus, metropolitana e automobili, perché la bicicletta spaventa. Soprattutto coloro che l’utilizzavano quotidianamente per spostamenti veloci, come per motivi di lavoro, e i giovani che la sceglievano per andare a scuola, si sono ora scoraggiati anche dai genitori».
Bici a Milano, dati Istat
Secondo i dati forniti dall’Istat, nel 2022 a Milano si sono registrate 44 vittime di incidenti stradali. Dietro a questa statistica ci sono destinazioni umane e familiari che si moltiplicano se si considera anche il numero di feriti. Gli esperti stanno cercando di comprendere le ricadute psicologiche su abitudini di mobilità, e gli incidenti gravi che hanno coinvolto ciclisti negli ultimi mesi hanno avuto due momenti critici: la morte del giovane studente ha fatto sorgere dubbi tra molte famiglie riguardo al mezzo di trasporto scelto dai loro figli per andare a scuola, mentre la sequenza di vittime ha diffuso l’interrogativo tra tutti coloro che utilizzano la bicicletta.
