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19. 05. 2024 01:28

Cibo scaduto e niente cure mediche ai migranti, sequestrato il Cpr di via Corelli

Mancanza di medicinali, un presidio sanitario gravemente deficitario, camerate sporche, bagni «in condizioni vergognose» e «cibo maleodorante, avariato»

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I pm di Milano Paolo Storari e Giovanna Cavalleri hanno disposto un sequestro impeditivo d’urgenza della società Martinina srl che gestiva il Cpr di via Corelli a Milano, già oggetto di ispezione nell’inchiesta, per frode e turbativa, della Guardia di finanza lo scorso primo dicembre, da cui era emerso che i migranti, tra le altre cose, non ricevevano cure e mangiavano cibo scaduto. Di fatto la Procura, con questo provvedimento, ha sequestrato il Centro di permanenza per i rimpatri. Il provvedimento, se verrà convalidato dal gip, porterà alla nomina di un amministratore giudiziario per gestire la struttura.

Le ispezioni nel Cpr di via Corelli

Per il 15 dicembre era fissata un’udienza, davanti al gip Livio Cristofano, su una richiesta di misura interdittiva per bloccare, in sostanza, la possibilità per la srl di vincere in futuro altre gare d’appalto per la gestione del centro. Nell’inchiesta, coordinata anche dall’aggiunto Tiziana Siciliano, con le ispezioni, perquisizioni e acquisizioni dei giorni scorsi, però, gli inquirenti hanno scoperto che per la Martinina srl, con sede a Salerno, era stata prorogata, a metà novembre, per un anno la convenzione con la Prefettura per la gestione del centro di via Corelli.

CPR di Via Corelli a Milano
Cpr di Via Corelli a Milano

Cpr di via Corelli, migranti malati mai visitati

Il provvedimento dovrà essere convalidato dal gip Cristofano. Se darà l’ok ci sarà la nomina di un amministratore giudiziario che si occuperà del Centro. Nel provvedimento viene riportata la relazione di un medico, consulente della Procura, sulle condizioni dei migranti, anche ascoltati dagli investigatori e le cui testimonianze sono agli atti. Già nei giorni scorsi era venuto a galla che in via Corelli c’erano migranti con tumori al cervello o epilettici, oppure con gravi problemi psichiatrici, considerati «idonei alla vita della comunità ristretta», ma in realtà non sottoposti a visita medica.

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L’orrore nel Cpr di via Corelli: bagni sporchi e cibo avariaro

E poi ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale non conosceva la loro lingua. E ancora mancanza di medicinali, un presidio sanitario gravemente deficitario a cui si aggiungono, tra l’altro, camerate sporche, bagni «in condizioni vergognose» e «cibo maleodorante, avariato (…) scaduto». Sono indagati i due amministratori di fatto e di diritto della srl, Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso.

Cpr di via Corelli, la frode

Secondo l’accusa, sarebbe stata commessa una frode «nella esecuzione del contratto di appalto» con «espedienti maliziosi e ingannevoli, idonei» a farlo apparire «conforme agli obblighi assunti» per garantire una ospitalità adeguata ai migranti. Tutto questo per aggiudicarsi una gara, nell’ottobre 2022, da quasi 4 milioni e mezzo per un anno.

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