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29. 04. 2024 15:14

Giorno della Memoria, a Milano posate 14 nuove Pietre d’inciampo

La seconda posa a marzo, in occasione degli 80 anni dagli scioperi del '44

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La città di Milano da oggi ha sulle sue strade 14 nuove Pietre d’inciampo, posate in ricordo di altrettanti uomini e donne vittime del nazifascismo. Le nuove pietre, posate nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria che si terrà sabato, si aggiungono a quelle già disseminate in città come a creare un mosaico della memoria cittadina. In tutto sono 26 le pietre che verranno posate quest’anno, 13 dedicate a deportati politici e 13 dedicate a deportati razziali.

Pietre d’inciampo, saranno 197 in tutto

Le pose proseguiranno il 7 marzo, nei giorni in cui ricorre l’ottantesimo anniversario degli scioperi del marzo 1944. Con quelle posate a marzo, saranno 197 le Pietre di Milano, ognuna a ricordo di una persona deportata e uccisa in un campo di concentramento.
«Posare una Pietra d’inciampo significa far tornare a casa una persona deportata nei campi di sterminio dall’abominio nazifascista – commenta la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi presente alla posa delle pietre -. Per il Comune di Milano è molto importante riportare all’attenzione della città la memoria di queste persone e le loro storie familiari. Queste Pietre sono un antidoto contro l’indifferenza».

Le Pietre d’inciampo per Mario De Benedetti e Theresia Herz

Tra i nomi ricordati quest’anno sulle Pietre ci sono quelli di Mario De Benedetti e Theresia Herz, marito e moglie, a ricordare un nucleo familiare distrutto. Pneumologo allontanato da tutti i suoi incarichi, Mario De Benedetti decise di tentare nel novembre del 1943 la fuga in Svizzera con sua madre, sua sorella, sua moglie e il figlio di 8 anni. Fermati al confine i coniugi vengono arrestati mentre si concesse al bambino con la zia e la nonna di tornare indietro. Mario e Theresia vennero incarcerati a Tirano e poi a San Vittore, infine deportati ad Auschwitz dove Theresia morì di stenti nel luglio del 1944 mentre Mario morì qualche mese più tardi nel corso delle marce della morte.

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Pietre d’inciampo, la dedica a Giorgio Balboni

Altro nome è quello di Giorgio Balboni catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 sul fronte jugoslavo, viene deportato in Germania. Uno dei cosiddetti eroi dell’Unterlüss, perché dopo lo sciopero organizzato nel campo di aviazione di Dedeldorf si offrì, con altri 43 ufficiali, di prendere il posto di 22 soldati destinati alla fucilazione come rappresaglia insieme ad altri 212 ufficiali con cui nel febbraio 1945 organizza uno sciopero. Gesto eroico per cui Gestapo si decide a commutare la pena della fucilazione alla detenzione nel campo punitivo di Unterlüss.

Pietre d’inciampo, i 14 nuovi nomi

Levi Guglielmo, via Ludovico Ariosto 3;
Raffael Emilia, via Mascheroni 8;
Labi Wanda, via Mascheroni 8;
De Semo Vittorino, via Mascheroni 8;
Ravenna Enrico, Foro Buonaparte 18;
De Benedetti Mario, via Gesù 4;
Herz Theresia, via Gesù 4;
Parietti Dionigi, via Pinamonte da Vimercate 11;
Errera Emanuele Gino, via Luigi Settembrini 5;
Landau Lea Elisa, via Achille Maiocchi, 26;
De Benedetti Lucia, via Mozart 2;
Bonacina Giovanni, corso XXII Marzo 4;
Balboni Giorgio, via Spartaco 11;
Tonoli Umberto, via Orti 16.

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