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05. 05. 2024 20:41

La prima della Scala e un’insostenibile attrazione

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Probabilmente ci mancavano argomenti per discutere dopo il pranzo di Natale con i parenti. La prima della Scala ne ha fornito uno gustosissimo. Un loggionista grida (anche se l’interessato dice solo di avere una voce forte, dettaglio impagabile) “Viva l’Italia antifascista”. La Digos lo identifica come spesso accade con chiunque faccia gesti di qualsiasi tipo durante una manifestazione pubblica e in presenza di alte cariche dello Stato. Un atto che inizia e finisce lì e senza alcun tratto intimidatorio, come sa chiunque abbia organizzato, partecipato, presenziato a manifestazioni della più vasta gamma.

La prima della Scala: c’è sempre bisogno di una polemica social quotidiana

Ma ecco che si scatena il finimondo e spopola a sinistra l’hashtag: #identificatecitutti. Si schiera la politica nazionale, ormai talmente orfana di un pensiero che vada al di là dei 5 secondi del pesciolino rosso da avere famelico bisogno del motivo di polemica social quotidiana, e ci si domanda quando verrà organizzata una manifestazione nazionale a riguardo. Purtroppo la politica milanese, che invece di provare a cambiare quella italiana ci si è adeguata in modo clamorosamente preoccupante, segue la moda ed è tutto un fiorire di reazioni indignate.

E’ come se ormai ci fosse un’insostenibile, irresistibile, irrinunciabile attrazione della politica per le “bischerate”. Abbiamo l’eroe, o il “nemico” a seconda di come la si guardi, per i prossimi 5 minuti. Tanto ci basta, perché ormai siamo davvero i pesci rossi nell’acquario, non c’è nulla che sedimenti oltre lo scandalo del giorno. Chissà se i padri costituenti, che l’antifascismo lo sperimentarono sulla loro pelle, immaginavano un esito di questo tipo.

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