Se pensate alla classica installazione con mobili, lampade e divani siete del tutto fuori strada. We are Dreamers, lo dice già il nome, è qualcosa che si pone al di là dei canoni tradizionali della Design Week: ne parliamo con Elena e Giulia Sella, le due funamboliche autrici dell’installazione visitabile in piazza San Babila.
We are Dreamers in piazza San Babila, Elena e Giulia Sella: «Più che raccontata questa è una esperienza da vivere»
Dopo sette anni tornate al Fuorisalone: perché?
«Allora volevamo farci conoscere, oggi è diverso: abbiamo sentito l’esigenza di fare un’installazione all’aperto, di avere un contatto con le persone e fare un omaggio alla città».
In cosa consiste We are Dreamers?
«C’è una forte componente tecnologica con un tunnel a forma di arcobaleno e una emozionale che consiste nella possibilità di cambiare lo sfondo».
Non è facile da capire: come si fa a trasformare lo sfondo?
«Ci sono dei portali luminosi. Più che raccontata questa è una esperienza da vivere».
Insomma è un’esperienza immersiva in cui il visitatore può diventare protagonista?
«E’ il nostro obiettivo: farlo partecipare all’opera, diventare parte dell’esperienza. Ci rendiamo conto che si tratta di un’esperienza nuova, siamo curiose di vedere la reazione della gente».
Un protagonista sicuro è il colore: perché?
«Vogliamo mandare un messaggio di bellezza, di rinascita».
Siete ottimiste?
«Sì, vogliamo che chi visita We are Dreamers possa vivere un momento di positività».