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20. 05. 2024 02:01

Demolizioni pericolose in città: ecco quali sono

Palazzine storiche, aree verdi, alberi antichi stanno facendo posto a nuove aree residenziali contro il parere di comitati di cittadini: facciamo il punto

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Non c’è cambiamento senza polemiche, ribellioni, pareri contrari; e non c’è cambiamento che sia positivo se lo stesso non è condiviso e tende al bene comune e alla memoria collettiva, esempio le future e possibili demolizioni. In una città come Milano, che mai come in questo periodo storico sta prendendo decisioni rivolte, stante la volontà della giunta comunale, al miglioramento della qualità della vita delle persone (Area B, zone verdi, piste ciclabili eccetera), c’è però un trend che appare decisamente in controtendenza: quello dell’abbattimento di aree verdi e palazzine storiche.

Per chi si dichiara paladino della sostenibilità, sono due azioni che poco si sposano con tale filosofia: deturpare il verde pubblico, per far nascere e crescere nuovi quartieri residenziali o uffici, se da una parte è figlia di una anche comprensibile politica economica, dall’altra non può però passare inosservata per la sua totale insostenibilità; e che dire della demolizione di palazzine storiche, che oltre a essere rappresentanti di scelte e modelli architettonici di una volta sono foriere di corsi e ricorsi storici, teatri di aneddoti e storie di persone che hanno animato la vita sociale del Paese e che, con un colpo di ruspa, si vuole dimenticare. Scempio o necessità, è quanto la Milano di oggi sta vivendo e probabilmente continuerà a vivere nei prossimi anni.

Nuove demolizioni a Milano, verde fa posto alle aree residenziali

 

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NIENTE DA FARE

Palazzina di via Crema addio

La famosa palazzina di via Crema, che faceva angolo con piazza Trento, è stata demolita. I turisti e i milanesi non potranno più ammirare l’affascinante edificio liberty datato 1926, che portava la firma dell’architetto Lorenzo Salvini ma sulla quale non era presente nessun vincolo in quanto non era stato chiesto dal vecchio proprietario. Se la villa avesse compiuto 100 anni l’avrebbe ottenuto in automatico. Era soprannominata “Villino di Badoglio” perché, secondo alcuni, ci avrebbe sostato il maresciallo.

 

Piazza Tirana senza alberi per la pista ciclabile

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Abbattuti nove alberi in piazza Tirana, nel Municipio 6. Un intervento connesso alla realizzazione della nuova passerella ciclopedonale di San Cristoforo. Qui, a lavori ultimati, dovrebbe avvenire un più ampio programma di rigenerazione urbanistica e sociale del quartiere annunciato già nel 2019, con l’inserimento di nuovi alberi; ad oggi però si presenta come si vede nella foto.

 

Giardini di pietra di corso Concordia

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L’arredo urbano di piazza Tricolore e corso Concordia è stato modificato: sono state eliminate le aiuole e, al loro posto, è ora presente una distesa di lastricato in pietra da dove spuntano degli alberi ovviamente appena piantati. Un’isola di calore nata vicino al giardino di corso Plebisciti, nell’ambito del cantiere per la stazione M4 di Tricolore.

 

Alberi della scuola primaria di via Brunacci

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Abbattuti quattro alberi “interferenti” nel cortile di una scuola primaria del Municipio 5, la Thouar Gonzaga, sui dodici totali presenti. Arbusti rimossi per togliere la cisterna del gasolio e rifare le fondamenta, con l’obiettivo di ridare l’agibilità all’edificio. Un progetto approvato nel 2019 che originariamente prevedeva l’abbattimento di tutti gli alberi, modificato solo grazie all’opposizione dei genitori degli alunni.

ANCORA DA SALVARE?

 

Via Comelico

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Partita la petizione su internet per salvare la villetta d’epoca di via Comelico 7 a Milano, struttura degli anni ’20 sulla quale è stata concessa l’edificazione di un nuovo immobile lo scorso giugno. La villetta, in stile neo-rinascimentale, coperta nei mesi estivi da una grande e folta robinia e da un glicine che in primavera fiorisce in maniera spumeggiante, verrà abbattuta per lasciare spazio a un fabbricato residenziale di sei piani.

 

Glicine di Porta Vittoria

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C’è anche la firma dell’attore Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo fra le oltre 50mila firme raccolte per salvare il glicine e i tigli dei giardini Lea Garofalo, in piazzale Baiamonti, zona Porta Vittoria. Tra poco, infatti, inizieranno i lavori per la costruzione di un nuovo palazzo che ospiterà il museo della resistenza, che sorgerà all’interno di una piramide di vetro uguale a quella che ospita la sede di Microsoft e Fondazione Feltrinelli in Porta Volta.

 

Bosco di via Falck

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Centinaia di alberi potrebbero essere abbattuti per far posto a nuove case. A rischio il bosco di via Falck nel quartiere San Leonardo. La curia di Milano, titolare del terreno dove ha sede proprio la struttura che offre rifugio ai minori abbandonati e assistenza ad altri soggetti fragili, vuole cedere l’area a Investire e Redo, due aziende private, per edificare. Qui sorgeranno nuove volumetrie per 200mila metri cubi, principalmente residenziale, oltre a uno studentato privato e spazi commerciali. A rischio oltre 350 piante di pregio e alto fusto di età tra i 50 e gli 80 anni.

 

Palazzina Liberty Dario Fo e Franca Rame

La palazzina liberty intitolata a Dario Fo e Franca Rame in largo Marinai d’Italia, all’interno del parco Formentano, è il luogo dove si esibiva l’orchestra da camera di Milano, era infatti chiamata la «Casa della musica» milanese. Chiusa per far partire i lavori di restauro, per un valore di sei milioni di euro, oggi è abbandonata e presa di mira dai vandali. L’assessore alla cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, ha detto che quest’anno partiranno finalmente i lavori.

In breve

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