14.1 C
Milano
06. 05. 2024 08:55

L’uomo del futuro, da oggi a martedì 16 Milano riparte con la Fashion Week Men’s

Forte della crescita del settore e dell’indotto che fa bene anche al turismo. Fra conferme, ritorni e new entry, 74 eventi per capire le tendenze della moda maschile della prossima stagione

Più letti

Per Milano il 2024 parte ufficialmente oggi con la Fashion Week Men’s, che fino a martedì 16 presenterà le collezioni Autunno-Inverno 2024-2025. In calendario per questa edizione 22 sfilate fisiche e 5 digitali, 32 presentazioni, 7 presentazioni su appuntamento e 8 eventi per un totale di 74 eventi che possono essere seguiti in streaming sulla piattaforma milanofashionweek.cameramoda.it.

Tornano le sfilate di Fendi e Gucci, mentre JW Anderson ha confermato la propria presenza nel cartellone ufficiale. Debuttano invece con il loro primo défilé nel programma ufficiale i brand Pronounce e Stone Island. Il primo è stato fondato nel 2016 dai giovani designer cinesi Yushan Li (ex Central Saint Martins) e Jun Zhou (studi all’Istituto Marangoni e al London College of Fashion), che vivono tra Milano e Shanghai. Il secondo è il brand di capispalla nato nel 1982 da un’idea di Massimo Osti e che dal 2020 fa capo al gruppo Moncler di Remo Ruffini.

Fashion Week Men’s, il Manifesto di Stone Island

A proposito di Stone Island, l’etichetta italiana svelerà il proprio “Manifesto” – che apre il suo nuovo capitolo – con uno show in apertura di programma, oggi 12 gennaio, allestito nello scenario industriale de La Cattedrale, in Via Giovanni da Udine 45. Robert Triefus, CEO del marchio, ha commentato: «Mentre ci avviamo verso il prossimo capitolo di Stone Island, la Milano Fashion Week Men’s ci offre il contesto in cui riunire la nostra community e condividere il nuovo Manifesto che parla dell’unicità dell’heritage, dei valori e della mission di questo brand iconico».

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Al debutto nel cartellone ufficiale delle presentazioni vi saranno inoltre le etichette Domenico Orefice, Institution By Galib Gassanoff, LaTorre, Mordecai, Noskra, Rubeus Milano, Stuart Weitzman, ViaPiave33 e Woolrich Black Label By Todd Snyder. Un ritorno, dopo precedenti assenze, anche per C.P. Company, Church’s e Philippe Model Paris, quest’ultimo con la nuova direzione creativa di Tuomas Merikoski.

«Creatività, innovazione, qualità e sostenibilità sono le leve principali per il continuo sviluppo del sistema della moda italiana — ha sottolineato Carlo Capasa, presidente Camera Nazionale della Moda Italiana — Il calendario della Milano Fashion Week Men’s si rivela ricco di appuntamenti che dimostrano il primato italiano nella moda maschile. Le previsioni di chiusura dell’anno 2023 segnano per l’industria della moda italiana una crescita del fatturato del 4%, per un totale di circa 103 miliardi di Euro. Il 20% del fatturato di abbigliamento e accessori pari a 11 miliardi, è rappresentato dalle collezioni maschili, in crescita del 5% rispetto allo scorso anno.

Si tratta di segnali incoraggianti e di una conferma della forza dei nostri brand e del Made In Italy nel mondo». Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico, con deleghe a Moda e Design del Comune di Milano, ha così commentato: «Ogni volta a Milano registriamo un record rispetto alla Fashion Week precedente per l’economia della città. Se pensiamo che per l’ultima Fashion Week femminile dello scorso settembre Confcommercio aveva segnalato l’ottenimento per la città di Milano di 88 milioni di euro di indotto e +25% di presenze di turisti business in quei giorni, tra buyer e addetti ai lavori della moda, si evince come queste manifestazioni siano importantissime».

Fashion Week Men’s, i numeri

4

Percentuale di crescita del fatturato dell’industria della moda nel 2023

20

Percentuale del fatturato rappresentato dalle collezioni maschili

88

Milioni di euro di indotto per Milano (durante la Fashion Week Donna di settembre)

25

Percentuale di crescita di presenza di turisti business durante la Fashion Week Donna di settembre

Fonte: Camera Nazionale della Moda Italiana/Confcommercio

Fashion Week Men’s, il brand cinese K-BOXING: «Oriente e occidente si fondono nelle nostre collezioni»

K-BOXING è il marchio noto per le sue giacche di alta gamma che sfilerà per la sesta volta consecutiva a Milano. Il CEO e Creative Director Hong: «Aspiriamo a essere il marchio cinese che conosce meglio l’eleganza e l’artigianalità italiana»

«Dall’artigianato delle prime giacche cucite nei villaggi di origine, fino all’apparizione costante per cinque volte consecutive nel programma ufficiale della Milano Fashion Week, poi alla presentazione della strategia ‘High-End New Chinese Goods’ presso la Grande Muraglia cinese, siamo orgogliosi di affermare con fiducia che K-BOXING Manufacturing è il pioniere delle giacche cinesi». Fondato nel 1980, K-BOXING è tra i massimi marchi di abbigliamento business leisure da uomo in Cina, con giacche come prodotto principale. Nel 2023, il valore del marchio è di 878,26 miliardi di yuan, e per il ventesimo anno consecutivo è stato inserito nella lista delle 500 marche più preziose in Cina. Ce ne parla, in esclusiva per Mi-Tomorrow, Boming Hong CEO e Creative Director del gruppo K-BOXING, prima dello show e dell’installazione previsti lunedì 15 al Teatro Alcione di piazza Vetra.

Perché siete arrivati in Italia?
«L’Italia, in particolare Milano, è la capitale mondiale della moda. I tessuti, l’artigianato e il design dell’Italia sono sempre stati il punto più alto della moda mondiale. L’Italia, e in particolare Milano, è anche la capitale mondiale del fashion design, allo stesso tempo, la Settimana della Moda di Milano è la piattaforma di moda più importante al mondo, soprattutto nell’ambito della moda maschile».

KB HONG è una serie di alta gamma che fonde estetica orientale ed eleganza italiana, creata da K-Boxing Menswear nel 2020. A cosa puntate?
«In qualità di marchio cinese, aspiriamo ad andare sui palcoscenici più importanti del mondo per mostrare il nostro design e la nostra esperienza. KB HONG ha partecipato per la prima volta alla Settimana della Moda di Milano nel 2020, in occasione del 40° anniversario di K-Boxing Menswear e ha insistito per venire in Italia per sei volte. Come strumento di apprendimento, per scambiare e sperare di poter introdurre e mostrare al mondo il design e l’estetica della moda cinese contemporanea attraverso i nostri capi».

Le piace Milano e la moda italiana?
«Certo, moltissimo. L’Italia e la Cina sono molto simili per alcuni aspetti, entrambe hanno una lunga storia e una cultura di influenza mondiale, con un’affascinante estetica umanistica e artistica, che può fornire un prezioso tesoro di ispirazione per il design dell’abbigliamento; allo stesso tempo, la moda maschile italiana è unica nel mondo, con uno stile elegante e raffinato, che può fornire al design della moda maschile cinese un alto livello di esperienza».

Boming Hong
Boming Hong

Il vostro obiettivo per il futuro?
«Essere il marchio nazionale di alta gamma della Cina e portarlo in tutto il mondo. Essendo uno dei marchi rappresentativi dell’abbigliamento maschile cinese, spero che K-Boxing sia in grado di modernizzare l’interpretazione della cultura cinese, di creare nuovi prodotti nazionali di alta gamma e di presentarli al mondo, in modo che non solo i consumatori cinesi possano apprezzarli, ma anche i clienti internazionali, come quelli italiani ed europei. In questo modo, possiamo raccontare della moda cinese».

In Cina la giacca è il vostro pezzo forte, e qui?
«Da un lato i cinquemila anni di storia e cultura cinese ci hanno dato i nutrienti per presentare l’essenza della cultura cinese, il fascino, la fusione tra Oriente e Occidente e l’espressione del design contemporaneo. D’altra parte su questo palcoscenico internazionale K-Boxing ha studiato e scambiato idee con la moda italiana e mondiale in modo approfondito, e ha continuamente innovato e fuso con l’estetica orientale per presentare un’espressione di moda più ricca. Speriamo ed aspiriamo ad essere il marchio cinese che conosce meglio l’eleganza e l’artigianalità italiana».

Fashion Week Men’s, in crescita i turisti dello shopping in Italia: Stati Uniti Paesi del Golfo e Gen Z in testa

L’Italia attrae sempre più amanti del lusso da tutto il mondo. Il turismo legato allo shopping sta infatti vivendo un periodo di straordinario splendore, come evidenziato dai dati Global Blue sulla spesa Tax Free nei primi undici mesi del 2023, forniti nel corso dell’evento Shopping Tourism. Un risultato su tutti: il recovery della spesa Tax Free in questo segmento ha raggiunto il 124% rispetto al 2019, con un +21% dello scontrino medio. A guidare questa straordinaria ripresa, un nuovo mix di nazionalità, con i turisti provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo a farla da protagonisti.

Queste nazionalità, infatti, contribuiscono rispettivamente per il 26% e l’11% della spesa Tax Free totale riferibile al lusso. Da sottolineare che americani e arabi hanno più che raddoppiato la loro spesa Tax Free rispetto al 2019, con un recovery rispettivamente del 263% e 224%. A crescere è anche lo scontrino medio: i turisti americani ora spendono 2.900 euro a persona, registrando un aumento del 38%, mentre quelli provenienti dai Paesi del Golfo hanno raggiunto i 4.200 euro (+26%). Una tendenza interessante è l’aumento dei viaggiatori internazionali più giovani, in particolare quelli appartenenti alla Generazione Z.

Si tratta del 22% tra gli shopper arabi (erano l’8% nel 2019) e del 15% tra gli americani (contro il 4%). Non solo, una quota significativa è rappresentata dai Millennials: sono il 51% tra gli arabi e il 32% tra gli americani. Rimane poi l’attesa per il pieno ritorno dei turisti cinesi, che stanno manifestando segnali di una graduale ripresa.

Fashion Week Men’s, Armani lancia Made to Measure. La tecnologia 3D per abiti su misura

Il servizio Giorgio Armani Made to Measure, che risponde alle richieste di una clientela maschile sofisticata ed esigentesi, si arricchisce di un nuovo aggiornato sistema completo di configurazione digitale – il primo nel suo genere tra i marchi del lusso – per la personalizzazione degli abiti. Pensato per adeguarsi ai molti impegni della clientela contemporanea, il sofisticato sistema 3D permette di accedere all’atelier Giorgio Armani Made to Measure e diventare parte del processo creativo per ‘costruire’ look completi combinando modelli, tessuti e scegliendo dettagli unici.

Giorgio Armani Made to Measure
Giorgio Armani Made to Measure

Alla prima progettazione virtuale, segue una consulenza video o un appuntamento in boutique, dove il cliente verrà assistito e consigliato da personale altamente qualificato per finalizzare le scelte. Il configuratore Made to Measure permette di selezionare non solo abiti formali, giacche, cappotti, completi da sera e camicie, ma anche look casual come giacche in pelle, maglie e denim, scegliendo il modello, il tessuto, la fodera e il tipo di bottoni.

Fashion Week Men’s, la novità: con Etro la nuova boutique al maschile. Domenica l’inaugurazione in via Montenapoleone

Domenica 14 gennaio Etro, che sfilerà in modalità co-ed a febbraio, inaugurerà in via Montenapoleone 5 la sua prima boutique dedicata alla sartoria maschile e al servizio Made to Order. La nuova collezione di sartoria maschile sarà presentata a buyer internazionali nella showroom di via Spartaco 6. «L’immaginazione – dice il direttore creativo Marco De Vincenzo – è una terra di infinite opportunità. A febbraio coglieremo quella di unire l’universo maschile e femminile in un racconto unico».

Fashion Week Men’s, SVEVO rilancia il capo reso famoso da De Niro e John Lennon

La field jacket di cashmere (interno di piuma d’oca), poco army ma molto chic, è il capo di SVEVO, must have di stagione. Negli anni ‘60 e ’70 la field jacket diventa capo anticonformista, simbolo di ribellione per gli intellettuali del tempo ed è indossata da numerosi personaggi del cinema hollywoodiano (da Robert De Niro a Sylvester Stallone ad Al Pacino) e del panorama musicale (su tutti, John Lennon) per finire nelle mani di Yves Saint Laurent, a cui si deve l’ingresso ufficiale della field jacket nel mondo della moda.

In breve

FantaMunicipio #28: immobili a Milano, serve un freno alle speculazioni

Partiamo da una bella notizia per gli immobili a Milano. Il borgo di Cascina Selvanesco non potrà essere venduto...