La gare di pattinaggio delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si disputeranno presso la Fiera di Rho. Manca ormai solo il fatidico annuncio ufficiale, la parola della voce pubblica, ma la decisione è stata presa. E questo porta comunque da due riflessioni, una positiva e una negativa: quella positiva è che, finalmente, si chiude il cerchio e si può pianificare. Quella negativa è che, ancora una volta, il paese Italia si è dimostrato incerto, tentennante, figlio di scelte alla «volemose bene» al grido di «tanto poi una soluzione la troviamo». In pieno Italian Style.
Milano-Cortina 2026, le gare di pattinaggio si disputeranno alla Fiera di Rho
Le gare di pattinaggio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, dunque, si disputeranno a Rho. La soddisfazione per aver trovato finalmente la quadratura del cerchio, però, deve lasciare spazio ad una riflessione: è mai possibile che ogni volta che si prende una decisione e si presenta un progetto, questo non sia mai quello che effettivamente viene messo in atto? Perché è vero che la Fiera di Rho ha spazi talmente ampi che giustamente può ospitare anche gare di pattinaggio di un’edizione delle olimpiadi, ma è altrettanto vero che stiamo parlando della quarta scelta.
La Fiera di Rho, la quarta scelta per le gare di pattinaggio di Milano-Cortina 2026
In origine le gare di pattinaggio delle olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 si sarebbero dovute disputare a Baselga di Pinè. In quel caso, dopo la presentazione del dossier il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, chiese delle modifiche alla struttura. In sintesi: costi troppo alti, progetto accantonato. Poi si era passati all’Oval di Torino-Lingotto, struttura già pronta in quanto reduce dall’evento a cinque cerchi del 2006 ma ipotesi tramontata per questioni geografico-politiche (che facciamo, le olimpiadi di Milano-Cortina le disputiamo anche in Piemonte?) ma anche economiche: la pista era stata smantellata dopo i Giochi di Torino 2006, ripristinarla sarebbe costato 15 milioni. E poi Renon, in Alto Adige. Altro giro, altra ipotesi scartata. Dunque eccola, la Fiera di Rho. Bella come il sole, accettata come quarta scelta del percorso.
I numeri della Fiera di Rho, posto ideale per Milano-Cortina 2026
Quando la decisione diverrà ufficiale, la macchina organizzativa partirà. E lo spazio di Rho Fiera si presta ad ospitare le olimpiadi di Milano-Cortina 2026, per diversi motivi: prima di tutto, si rimane sul suolo milanese. Una cosa non da poco, visto che in città sorgerà anche il villaggio olimpico e ci sarà la Medal Plaza, la piazza dove si consegneranno le medaglie. E poi i costi per gli spostamenti sarebbero ridotti e si avrebbe a disposizione uno spazio, quello appunto di Rho Fiera, da 345.000 metri quadrati coperti e sessantamila all’aperto, con 74 sale riunione di cui 10 nel Centro convegni Stella polare; ma anche 84 punti di ristoro, 14.000 parcheggi e i mezzi pubblici a disposizione.
Lo spaventoso ritardo di Milano-Cortina 2026, ma anche l’orgoglio di farcela sempre
E dunque eccola che si palesa all’orizzonte, l’olimpiade invernale di Milano-Cortina 2026. Assegnata dal Mio a Milano il 24 giugno 2019, oggi in spaventoso ritardo: «Abbiamo fatto il punto su Milano-Cortina. Ho fatto i complimenti al governo per l’allestimento della cabina di regia, è fondamentale perché in tre anni e mezzo non era successo nulla e ora lavoriamo con il governo a bordo. Oggi le cose vanno bene ma è una lotta contro il tempo» ha spiegato Malagò dopo la Giunta Coni. A Cortina si lavora, mancano poco più di mille giorni alla cerimonia di apertura dei giochi a San Siro (a proposito, ma lo stadio? Che fine farà) ma le grandi opere, sulla carta, ci saranno. Indispensabili per far tornare il sorriso sulle labbra, per mostrare al mondo intero che l’Italia, ancora una volta, ce la farà. Ma anche con l’arrabbiatura di chi vorrebbe che i luoghi comuni sull’Italian Style cambiassero.
