14.7 C
Milano
19. 05. 2024 05:34

Pierfrancesco Majorino: una vittoria di Pirro, nonostante la «tassa Sala»

Milano è tutta sua, l'operato dell’attuale sindaco della città è stato giudicato dai cittadini tendenzialmente positivo

Più letti

Che fosse un’impresa quasi impossibile lo sapeva, Pierfrancesco Majorino, per il quale è arrivata la netta vittoria nella città di Milano e provincia che non è bastata, però, a ridare la Lombardia alla sinistra dopo trent’anni di gestione del centrodestra. Una vittoria di Pirro, di quelle da pacca sulla spalla, che però permette una riflessione ben più ampia: essendo Majorino del Partito Democratico, lo stesso dell’attuale sindaco di Milano, Beppe Sala, forse le sette di quest’ultimo non hanno intaccato l’affetto e la fiducia che i milanesi rivestono nel centrosinistra.

La vittoria di Pirro di Pierfrancesco Majorino a Milano e provincia 

L’unica consolazione per il Partito Democratico, dunque, è il successo di Pierfrancesco Majorino nella città di Milano. La coalizione composta da PD, Movimento 5 Stelle, Verdi-Sinistra e civica ha raggiunto un ragguardevole 48% di voti in tutta la Regione, staccando Attilio Fontana e i rivali di centrodestra di 10 punti percentuali (38%). E a Milano città le cose vanno anche meglio visto, lì dove il Terzo polo e la candidata Letizia Moratti si fermano al 14%. E che dire della provincia, dove Majorino è riuscito a vincere con il 48,06% anche a Sesto San Giovanni (nell’ex Stalingrado d’Italia la Lega, con il sindaco Roberto Di Stefano, guida ormai da due mandati, ma Fontana si è fermato al 41%), a Bollate (44,76% a 44,30%), Cesano Boscone (52,71% a 39,90%), Pregnana Milanese (50,03% le preferenze per Majorino), Bussero, Gorgonzola, Novate Milanese, Settimo Milanese e San Donato. Ma quindi, a cos’è dovuta questa caduta del centrosinistra?

Majorino
Pierfrancesco Majorino

I perché di una crisi (non solo di numeri) del centrosinistra, nonostante l’ottima prova di Pierfrancesco Majorino

I motivi sono tanti, forse finanche troppi. Di certo a Milano città, lì dove il PD dovrà ripartire per costruire nuovamente una forza politica che sia credibile, Pierfrancesco Majorino ha potuto contare sull’appoggio di Beppe Sala che si è rivelato produttivo. Non che fosse scontata come cosa, anzi: perché tra scelte ecologiste o presunte tali, la corsa frenetica a riempire la città di piste ciclabili, Area B, Area C e chi più ne ha più ne metta, l’eredità e l’appoggio dell’attuale Sindaco non era per nulla chiaro se sarebbe potuto essere positivo o negativo. 

Le tre parole di oggi? Scoprile in newsletter!

Piefrancesco Majorino sarebbe un segretario bono per il Partito Democratico? 

Ora c’è da rifondare a livello nazionale. Lì dove i temi sono tanti, forse troppi per pensare di aggrapparsi a questo risultato milanese per rilanciare il partito. Di certo, però, un’analisi andrà fatta: Pierfrancesco Majorino non rientra tra i candidati alla carica di segretario del Partito Democratico, ma siamo sicuri che la sua figura non possa essere davvero da traino? Ha trionfato in una città, Milano, dove non ha mai messo piede; ha vinto grazie all’appoggio di Beppe Sala, uno degli esponenti più importanti del partito; è riuscito, con un animo pacato e mai bellicoso, a portare a casa comunque un’ottima base di voti in Lombardia e nel Lazio. 

milano

La milanesità di Pierfrancesco Majorino è stata premiata

Ma non è vero che Milano non conosceva Piefranceso Majorino, anzi. L’europarlamentare del Partito Democratico in città ci è nato il 14 maggio del 1973 e qui è partita anche la sua carriera politica, ormai nel lontano 1998, quando si iscrisse all’allora Democratici di Sinistra. E ancora il 2004, quando divenne segretario dello stesso partito a Milano; e poi il 2006, quando alle elezioni amministrative che videro il successo di Letizia Moratti (pensa un po’ i corsi e ricorsi storici…) venne eletto consigliere comunale nella lista dell’Ulivo. E ancora il periodo 2008 – 2011, quando si sedette come capogruppo del PD in Consiglio comunale prima di assumere il ruolo di Assessore alle politiche sociali sotto la giunta di Giuliano Pisapia e per venire poi confermato anche con il primo mandato di Beppe Sala nel medesimo ruolo. Ecco, forse il segreto sta tutto qua: mettere come candidati persone che hanno davvero fatto politica, cresciute a «pane e marciapiede», facce amiche che possano dare nuovo stimolo e fiducia alle persone. Ma se il Partito Democratico vuole risorgere, dovrà farlo a livello nazionale. D’altronde il voto di Milano ha confermato che l’operato del centrosinistra di governo in città è tendenzialmente positivo. E intanto Majorino ha annunciato le sue dimissioni da europarlamentare per fare il capo dell’opposizione in consiglio regionale

In breve

FantaMunicipio #30: così si fa più spazio ai pedoni in una Milano più green

Questa settimana registriamo due atti molto importanti per dare più spazio ai pedoni. Uno riguarda le varie misure proposte...