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26. 04. 2024 02:34

Dai lunghi tempi di attesa alle terapie sbagliate: il sistema sanitario pubblico funziona davvero?

C'è chi ha la fortuna di potersi rivolgere subito al privato (pagando cifre importanti) e chi invece, anche per una visita urgente, deve aspettare mesi e mesi

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«Il sistema sanitario pubblico in Lombardia è al collasso, non so in altre regioni». Così inizia la riflessione pubblicata su Instagram da Francesco Wu, membro del direttivo di Confcommercio e già presidente dell’Unione Nazionale Imprese Italia Cina. Una frase forte quella di Wu, che però viene subito accolta dal mondo dei social, con tanto di applausi e voci concordi. A sostegno della sua tesi inoltre l’imprenditore originario della Cina, classe 1981, racconta una sua vicenda personale che fa riflettere tutti noi e che ci spinge a porci una domanda molto importante. La sanità pubblica funziona davvero?

Sistema sanitario pubblico «al collasso»: il racconto di Wu

Nel spiegare le sue affermazioni postate su Instagram, Francesco Wu, volto noto a Milano, riprende quello che gli è successo in questi giorni e alla fine tira poi le somme. Somme tutt’altro che positive per quanto riguarda il sistema sanitario pubblico nella Regione Lombardia. «Influenza forte: febbrone da cavallo da ieri, raffreddore forte, gola super rossa, tosse continua, cioè steso a letto con i brividi. Faccio il test Covid, negativo. Chiamo il medico di base che mi dà l’appuntamento a 8 giorni». E qui arriva il primo punto dolente.

«In 8 giorni una persona fa in tempo a morire, diciamo. Nel mentre devo per forza curarmi da solo. Sapendo l’andazzo degli ultimi anni ho appena fatto l’assicurazione sanitaria per tutta la famiglia, bambini compresi. Il medico dell’assicurazione, un giovane ragazzo, mi visita. Io intasato tossisco e lui è senza la mascherina anche quando mi visita la gola. Mi prescrive un cortisonico (bentelan), zitromax un antibiotico e seki un sedativo tosse». Qui il secondo punto dolente.

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«Siccome mi è sembrata tanta roba, mando un messaggio a due amici medici, un ex pediatra del Niguarda ed una medica di base. Mi richiama il primo, gli spiego tutta la situazione e lui mi dice che è una terapia esagerata […]. Al posto del Bentelan, è meglio il Brufen. Anche l’altra amica medica mi consiglia lo stesso». E ancora: «Morale della favola, se non hai amici medici di fiducia oppure non ti puoi pagare una visita privata al volo con i tuoi soldi (e la maggior parte della popolazione non ha un amico medico e, per forza di cose e numeri alla mano, non ha denaro per curarsi nel privato) sei fot**to».

E come se non bastasse, il presidente dell’Unione Nazionale Imprese Italia Cina, racconta anche che una sua amica «che deve fare un’operazione di ciste nella zona ovarica deve aspettare un anno. La sanità e questa e sarà sempre peggio. Ma io le tasse per cosa le pago?», si domanda infine Francesco Wu.

Sistema sanitario pubblico
Sistema sanitario pubblico

Una riflessione sul sistema sanitario pubblico

L’imprenditore cinese ovviamente non è l’unico a lamentarsi del sistema sanitario pubblico regionale e nazionale. Non è la prima volta che sentiamo parlare di terapie forse non troppo corrette e soprattutto di tempi di attesa molto lunghi. Eppure, sempre per riprendere la riflessione di Wu, proprio in Lombardia le tasse che si pagano per avere servizi di questo tipo sono tutt’altro che basse.

Spesso infatti per fare delle visite pagando i ticket regionali bisogna aspettare davvero tanto tempo. E non stiamo parlando di giorni, ma di mesi e mesi. Anche se le visite in questione sono urgenti. Proprio per questo motivo migliaia di cittadini decidono di rivolgersi al privato, valutando che è meglio investire soldi per essere visitati e curati più velocemente possibile, piuttosto che aspettare di farlo con il sistema sanitario pubblico. E allora i problemi a questo punto sono due.

Il primo riguarda proprio il fatto che le persone pagano le tasse per avere dei servizi che poi effettivamente non hanno oppure hanno ma con tempi di attesa decisamente non rapidi. Il secondo tocca invece la sfera economica e sociale. Quanti, alla fine, non si possono davvero permettere visite private che costano fino a centinaia di euro? Tantissimi, considerata la situazione attuale e la crisi post Covid. Eppure, per il momento, sembra che l’unica cosa che si possa fare è quella di incrociare le braccia e aspettare. Anche se non è assolutamente giusto.

Sistema sanitario pubblico
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