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05. 05. 2024 16:14

Canna fumaria in Chinatown, l’intervento di Ats: «Nessuna anomalia». Continua l’odissea dei residenti

Ancora una volta le richieste e le lamentele dei milanesi sono rimaste inascoltate

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A Milano si torna a parlare della canna fumaria in Chinatown. Una vicenda che ha dell’incredibile e che sembra tutt’altro che conclusa. Appena qualche mese fa i residenti dei condomini di via Paolo Sarpi, 61 e di via Canonica, 74 avevano mosso una protesta per i fumi scuri, gli odori sgradevoli e il terribile impatto visivo della canna fumaria del famoso fast food americano Kentucky Fried Chicken, meglio noto con il nome di Kfc. Erano poi intervenuti gli esperti che però non avevano rilevato, a loro dire, «nessuna anomalia». I residenti ovviamente non sono d’accordo e si sono subito infuriati. Una rabbia che si portano ancora dietro ma che sembra rimanere inascoltata.

Canna fumaria in Chinatown: l’odissea dei residenti

È ormai da tempo che decine e decine di persone si lamentano della presenza di questa antiestetica sgradevole canna fumaria in Chinatown. Dopo un mese di segnalazioni, mail, telefonate e messaggi, finalmente era intervenuto l’Ufficio Igiene dell’abitato insieme ad Ats. Erano stati mandati degli esperti che avevano effettuato un’ispezione lo scorso 22 febbraio «riscontrando la conformità della struttura ai requisiti in materia di sicurezza alimentare disciplinati dalla normativa europea e dagli atti di indirizzo regionali».

E ancora avevano detto: «In occasione dei sopralluoghi è stato anche verificato che la “canna di esalazione” odori/vapori, sfociante oltre il colmo del tetto, era regolarmente in funzione e dotata di dichiarazione di conformità».

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canna fumaria in chinatown

Il parere di Ats sulla canna fumaria di Kfc

Poco più di una settimana prima di questi interventi i cittadini si erano rivolti al Codacons, che aveva richiesto, tramite un esposto in Procura, all’Ats di effettuare tutti gli opportuni controlli. La canna fumaria in Chinatown era stata definita «insostenibile sia dal punto di vista degli scarichi delle cucine sia dal punto di vista urbanistico-architettonico».

L’Ufficio Igiene aveva allora specificato che «quando si ritiene che una situazione provochi un inconveniente igienico per fumi od odori molesti, il Comune può intervenire con un provvedimento amministrativo dopo la verifica da parte di Ats».

Canna fumaria in Chinatown: la rabbia dei residenti inascoltati

Come purtroppo prevedibile, le tantissime richieste dei residenti sono però rimaste inascoltate e tutt’oggi questa canna fumaria in Chinatown disturba le persone che abitano in quell’area. i residenti sono ovviamente furiosi e cercano in tutti i modi di far sentire la loro voce anche se al Comune e alla catena del noto ristorante americano sembra non importare nulla.

Infatti cosa fa Palazzo Marino in tutto questo? In sostanza, niente. Il motivo è molto semplice. A Milano vale la regola che le canne fumarie dei ristoranti che hanno la cucina che sfocia su cortili interni vengono accettate in un «regime di autocertificazione».

L’importante per il Comune è che siano rispettate le regole e sia tutto seguito alla lettera. L’importante è che sia tutto nella norma, senza irregolarità. E, di fatto, è così per la canna fumaria in Chinatown. Poco sembra importare il fatto che questa struttura non solo rovini l’estetica degli edifici, ma provochi anche spiacevoli odori che i residenti della zona sono costretti a sopportare ogni giorno.

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