A Milano tutti ricorderanno le lunghe file per ottenere beni alimentari davanti all’associazione di volontariato “Il pane quotidiano” diventate virali qualche mese fa. A distanza di tempo la situazione non sembra essere cambiata: ancora oggi la coda in viale Toscana sembra essere interminabile
La situazione. Moltissime le persone in coda per ottenere un pasto. Molte di loro sono state costrette a ricorrere all’associazione negli ultimi. «Sono senza lavoro da un anno – racconta un uomo in fila -. Pian piano ho terminato tutti i risparmi a mia disposizione ed ora sono costretto a rivolgermi al Pane Quotidiano. Mi piacerebbe tornare ad avere la mia dignità».
I volontari spiegano come siano cambiate nel corso del tempo le tipologie di persone che si rivolgono al Pane Quotidiano. «Sono aumentate tutte le fasce d’età – racconta un volontario – Purtroppo anche i giovani. Ci sono poi persone di mezza età che facevano lavori in nero e che quindi non godono di alcun ammortizzatore socialie aumentati. Sono aumentate anche colf e badanti».
Non sono però solo le ristrettezze economiche a pesare su queste persone. «Si denota un senso di rassegnazione nei loro occhi. Sono entrate in un tunnel dal quale non ne usciranno più», racconta un altro volontario.