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02. 05. 2024 06:17

«Roba da passi», i due “Tipi Atipici” a piedi dalla Puglia fino a Milano

Davide Mengoni e Nico Ralli sono studenti ventenni di Scienze Motorie e stanno attraversando l’Italia a piedi, dalla Puglia fino a Milano, dove contano di arrivare a fine mese

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«Io e il mio amico stiamo facendo il giro d’Italia a piedi». Sono i “Tipi Atipici” Davide Mengoni e Nico Ralli, 20 anni a testa, marchigiano di Tolentino il primo, toscano di Arezzo il secondo. Compagni alla facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Perugia, a fine estate hanno avuto una pensata: percorrere l’Italia a piedi da sud a nord, partendo da Santa Maria di Leuca per arrivare a Milano.

Partiti il 3 settembre con lo zaino in spalla, al momento sono arrivati in Abruzzo, documentando il viaggio attraverso i social. Lungo il cammino, la stampa locale si è interessata alla loro storia, arrivata anche alle orecchie di Rai 2, che oggi li ospita a I fatti vostri, ma Mi-Tomorrow li ha intercettati qualche giorno fa, per farsi raccontare questa avventura.

Davide Mengoni e Nico Ralli, i tipi atipici in viaggio a piedi dalla Puglia a Milano

Perché questo viaggio? Una challenge per aumentare i vostri follower…
«Al contrario! Siamo partiti per tenerci questa esperienza nei ricordi. È una cosa faticosa, che richiede tempo, ma che crediamo ci darà tantissima soddisfazione. Il percorso è un momento di introspezione e la questione dei social ci è venuta naturale: noi, come tutti i ragazzi di oggi, li usiamo».

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Perché non la via Francigena o il Cammino di Santiago?
Davide: «Perché volevamo fare una cosa che non avevano fatto gli altri, un’esperienza non comune da tenere per noi, come una cosa che ci ricorderemo per sempre».
Nico: «Percorrere i sentieri come facciamo noi è trekking. A differenza di quanto accade in un cammino organizzato con tappe e ostelli lungo il percorso, noi non sappiamo mai dove finiamo. Ci è capitato di capitare in posti dove non c’era niente e abbiamo dormito per terra».

Come definite le tappe del percorso?
D.: «Non essendo camminatori esperti e non essendo questo un percorso organizzato, ogni giorno decidiamo in base a come stiamo, anche se vogliamo tenere una media di 25/30 chilometri al giorno».
N.: «All’inizio l’avevamo pensato con tappe di 10/13 ore di cammino, ma ci siamo subito resi conto che umanamente non è possibile. Analizziamo le tappe con due o tre giorni di anticipo, in base alla collocazione dei supermercati lungo il percorso».

Avete un budget giornaliero?
«10 euro a testa, che bastano per il cibo».

Per dormire tenda e sacco a pelo?
«Avevamo la tenda, che abbiamo lasciato in Puglia, perché era troppo pesante. Abbiamo un sacco a pelo, un materassino e due coperte termiche. Quando arriviamo in un luogo chiamiamo la pro loco e la chiesa, che a volte riescono a darci un posto al coperto, anche senza letto, ma va bene così».

Quali sono i problemi maggiori?
D.: «I vari dolori in tutto il corpo, non essendo abituati all’inizio è stato straziante. Poi l’ansia di trovare un posto per dormire e i servizi igienici. Ma prima di partire lo sapevamo, ci adattiamo. Il problema maggiore è gestire la mente al meglio, per cercare di essere sempre positivi e ottimisti»-
N.: «Oltre ai problemi fisici ci sono gli imprevisti: una volta, dormendo in una pineta, ho sentito qualcosa che grattava sul mio sacco a pelo e mi sono trovato a tu per tu con una volpe, naso contro naso: ho scoperto che alle volpi piacciono i biscotti al cocco, avevamo solo quelli! L’esperienza più brutta è stata però coi cani randagi: io camminavo un po’ più avanti, mi giro e vedo Davide circondato da cani che abbaiavano, abbiamo iniziato a correre e per fortuna tutto è finito bene».

E le cose più belle?
D.: «Assolutamente l’inaspettata ospitalità di alcune persone: ho avuto una tendinite e ci siamo fermati in una cittadina in Puglia, era tutto chiuso, ma abbiamo incontrato un prete che ci ha ospitato in un B&B per tre giorni. Poi è anche bello pensare tanto mentre cammini, riuscire a riflettere e a stare con se stessi, una cosa che nella vita di tutti i giorni non facciamo mai».
N.: «Vedere tanti posti nuovi e tanti panorami diversi, immergersi nella natura e dentro noi stessi, con la musica nelle orecchie, magari camminando sul lungomare».

Perché avete scelto Milano come tappa finale?
N. «A livello mentale Milano è un simbolo: hai presente le corse con il nastro del traguardo all’arrivo? Ecco, prima di partire io me lo immaginavo così, davanti al Duomo e noi che correndo “tagliavamo” il traguardo. Abbiamo in programma di arrivare fra il 25 e il 26 ottobre».

È cambiato qualcosa in voi dall’inizio del viaggio?
D.: «Apprezziamo molto di più le comodità di tutti i giorni, abbiamo sviluppato un grande spirito di adattamento verso cose per le quali prima ci lamentavamo. Anche a livello di rapporti umani, abbiamo imparato ad apprezzare di più le persone e a capirle. Stando insieme tutto il giorno è complicato gestirsi, ma dobbiamo impegnarci a non creare problemi. È un’esperienza formativa, nostro malgrado. Tante persone dovrebbero farla».
N.: «Si impara ad apprezzare le piccole cose: torni a casa dal lavoro, ti fai una doccia, cucini e dai tutto per scontato, invece nel nostro caso non è sottinteso avere un posto dove stare la sera. Apprezzi molto di più la gentilezza degli altri e i panorami nei quali sei immerso, che guardi davvero, non solo scattando una foto. Ti fa riflettere. I giovani hanno tanti problemi interiori. Camminare aiuta, perché se una persona sta bene con se stessa, sta bene con tutti».

Tipi Atipici, i numeri della camminata dalla Puglia a Milano

1.080
i chilometri totali fra Santa Maria di Leuca e Milano

460
i chilometri finora percorsi, fra Santa Maria di Leuca e Ortona

18
i giorni effettivi di cammino fino ad oggi

3
il giorno di settembre in cui sono partiti da Santa Maria di Leuca

25
il giorno di ottobre previsto come data d’arrivo a Milano

Tipi atipici anche in città: otto itinerari metropolitani dalla Strada delle Abbazie al Sentiero di Leonardo

Strada Delle Abbazie
Strada Delle Abbazie

Senza spostarsi così tanto come stanno facendo Davide e Nico, dentro e intorno a Milano ci sono 8 cammini legati ai parchi urbani e regionali, alle ciclo-vie e ai percorsi storico-religiosi. Fra essi la Strada delle Abbazie, il Cammino dei Monaci, il Cammino di Sant’Agostino, il Cammino di San Colombano, il Sentiero dei Giganti, la Via Francisca del Lucomagno, la Via del Marmo e il Sentiero di Leonardo. Quest’ultimo è un percorso ciclopedonale che collega Milano a San Bernardino in Svizzera, costeggiando il Lago di Como e attraversando la Valchiavenna, per poi ridiscendere lungo la Svizzera italiana seguendo il corso del Ticino.

Il tragitto, lungo 540 chilometri e percorribile in 26 tappe, tocca i luoghi in cui Leonardo visse e realizzò le opere e gli studi che ne hanno alimentato la fama e la genialità; nel 2021 questo percorso ha vinto il premio Go Slow di Enit come cammino più bello d’Italia e simbolo di mobilità lenta. Sono due, invece, i cammini che si snodano all’interno del perimetro cittadino. Il Cammin Breve, detto anche delle Sette Chiese, si svolge per 2 chilometri nel centro di Milano, da piazza Duomo alla Basilica di Sant’Eustorgio, dove si trova il primo fonte battesimale della città.

Per questa ragione ogni arcivescovo di Milano fa il suo primo ingresso in città proprio da Sant’Eustorgio con un singolare scambio di doni: l’arcivescovo consegna la propria veste in lino bianco e ne riceve in cambio una piccola urna contenente della terra raccolta nel cimitero paleocristiano che si trova nelle fondamenta della Basilica; da qui raggiunge il Duomo per il Cammin Breve. Il percorso denominato Milano in Cima è il primo sentiero urbano d’Europa, ideato dal CAI e inaugurato il 19 settembre 2021, è lungo 9 chilometri e ha inizio dal sagrato del Duomo, attraversa via Dante, Castello Sforzesco, Parco Sempione, Arco della Pace, Giardini Valentino Bompiani, City Life, Piazzale Stuparich, giardini di via Collecchio e arriva al Monte Stella.

Info: cittametropolitana.mi.it/Cammini_metropolitani.

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