Via Forze Armate, storia di una ciclabile mai nata

Abbiamo scoperto un progetto risalente al 2006 e mai realizzato: un intervento non oneroso in via delle Forze Armate, ma è sempre mancata la volontà politica

Incendio in zona Forze Armate a Milano
Incendio in zona Forze Armate a Milano

Tutto nasceva quattordici anni fa, nel lontano 2006. Un progetto in via Forze Armate presentato da un semplice cittadino – un ingegnere – e depositato negli uffici competenti. Promesse, ringraziamenti, riconoscimenti e parziali realizzazioni: poi più nulla.

 

L’idea della ciclabile

Per andare da Baggio a San Babila in bicicletta bisognerebbe percorrere sei chilometri: non tanti, se in relazione ai circa tredici che si affrontano per pedalare in sicurezza passando da Lotto, via Monte Rosa e via verso il centro.

Da qui l’idea di un cittadino: perché non realizzare una pista ciclabile lungo via Forze Armate o via Novara? La domanda viene indirizzata, con una lettera, al settore sicurezza stradale della polizia. Risposta: solo via delle Forze Armate è compatibile, in quanto strada interzonale.

Via Novara, strada a scorrimento veloce, è subito scartata per motivi di sicurezza. Anche solo buttando un occhio sulla larghissima via, è facile intuire che qui una pista ciclabile (una bidirezionale, cordoli compresi, occupa meno di due metri) ci starebbe alla perfezione.

Il progetto prende forma in poco tempo: tratto per tratto della lunga via è stato analizzato per dimostrare che l’intervento è realizzabile senza peraltro eliminare la sosta, ma solo redistribuendo lo spazio. Una volta approvato, il progetto viene inviato a tutti i consiglieri comunali, Silvio Berlusconi compreso, neo-eletto al Comune di Milano.

Via Forze Armate, il progetto

Il tutto rientrava in un progetto più ampio: un itinerario ciclistico lombardo che, sfruttando percorsi ciclabili già esistenti, avrebbe creato un percorso unico di ben 170 chilometri, nientemeno all’epoca che la pista ciclabile più lunga d’Italia.

Il percorso, piuttosto vario, include zone piatte e verdi (Parco Agricolo Sud Milano con le sue cascine e le sue fertili terre), aree più urbanizzate (Milano), aree montuose con brevi salite (Lecco e dintorni) e tanta, tanta acqua: i Navigli, il Canale Scolmatore, il lago Maggiore, il Ticino, l’Adda, il lago di Como.

Tante anche le attrazioni non paesaggistiche: le centrali idroelettriche, le opere leonardesche o il villaggio di Crespi d’Adda tutelato dall’Unesco. Manca però il tratto milanese: ecco allora la necessità di intervenire in via delle Forze Armate, via Trivulzio e via Marghera fino al Castello Sforzesco.

Quest’altro progetto viene presentato in Regione e in Provincia, con tanto di conferenza all’Urban Center voluta da maggioranza e opposizione, servizi ai tg regionali e incontri con l’assessore provinciale e l’allora assessore alla Mobilità del Comune di Milano Massari. Ma veniamo ai tempi più recenti, con Pisapia sindaco e Pierfrancesco Maran assessore alla Mobilità.

In poco tempo viene realizzato il primo tratto della tanto agognata corsia: quasi un chilometro, da via Olivieri fino quasi a via Primaticcio. Dopo alcune proteste, un tratto viene rimosso. Ma l’aspetto più inquietante, benché sintomatico di un progetto politico che stenta a decollare, è quanto leggiamo nell’ultimo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: la sosta, in una via interzonale come via delle Forze Armate, non si tocca.

La firma è di Marco Granelli, assessore alla Mobilità. Recentemente, il presidente di Municipio 7 Marco Bestetti avrebbe proposto un percorso alternativo che passa da San Siro. Ma sarebbe un’altra cosa, un altro percorso.

Quanto a via Marghera, già nel 2003 era scritto nero su bianco che il suo contesto andasse restituito ad una viabilità pedonale e ciclabile: diciassette anni dopo, i negozi di via Marghera strizzano ancora l’occhiolino alle automobili in doppia fila con il benestare dell’associazione commercianti. Dal 2006 sono passati quattordici anni e poco o nulla è cambiato, neanche in nome di Giuseppe Perucelli.

Forse in pochi lo ricordano, ma l’ex consigliere di Zona 7 nella lista Verdi Ecologisti e vicepresidente della commissione Mobilità e Ambiente era pronto a presentare all’amministrazione un inventario di proposte di zona su nuove piste ciclabili nell’attuale Municipio 7 – compresa via delle Forze Armate -, quando è colto da un malore in montagna nel 2012.

Via Forze Armate è un’autostrada in città, ma è attraversata da tre parchi e da cinque scuole. Dopo il caso di via Bassini, potrebbe essere arrivato il momento di rimettere mano a un progetto di buonsenso troppo frettolosamente accantonato.

via forze armate