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01. 05. 2024 05:02

La visione food di Ilaria Puddu, tra passato e un futuro nipponico: «E pensare che volevo fare la maestra»

Premiata come miglior ex alunna dello IULM, dopo aver aperto attività oggi al centro del panorama food milanese, l'imprenditrice inaugura a settembre un nuovo ristorante di nigiri giapponesi

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«Da piccola volevo fare la maestra e poi qualcosa è cambiato». Ilaria Puddu è la fondatrice della pizzeria Marghe, di Pizzium, di Gelsomina, di Giolina e della pizzeria Crocca. ALIULM, associazione dei Laureati all’università IULM che ha raggiunto 9mila iscritti, l’ha premiata per essersi contraddistinta per meriti, iniziative e traguardi professionali raggiunti nell’anno accademico 2022/2023. Il suo prossimo progetto riguarda la cucina giapponese, si chiamerà Nighi.

Ilaria Puddu, miglior ex alunna dello IULM, racconta il suo nuovo ristorante Nighi, di solo nigiri giapponesi

Cosa significa questo premio per te?
«È molto emozionante e inaspettato. È bello essere uno stimolo per le nuove generazioni. L’unica cosa che mi sono sentita di consigliare agli studenti è di seguire le proprie passioni. Servono ambizione, spirito di sacrificio e tanta curiosità. Mi fa sorridere dare consigli ora».

Perché?
«Perché alla loro età ero bella impegnativa per i miei genitori. Lavoravo e andavo in università solo per dare gli esami. Mi fa strano ora essere premiata come alunna dell’anno. Ma quello che ho imparato è che a prescindere da tutto, se vuoi arrivare a un obiettivo, il resto conta poco».

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Al principio c’è stato Panini Durini, giusto?
«Sì. Ho iniziato a occuparmi della comunicazione e poi sono finita a fare tutt’altro. Fino al decimo locale eravamo solo io e Stefano Saturnino, che è poi diventato il mio socio. Un giorno lui mi dice che vuole aprire una catena di pizzerie. Io gli ho chiesto di entrare in società».

Come andò all’inizio?
«Non avevo i soldi necessari, quindi chiesi un prestito alla banca. Nel 2016 ha aperto Marghe, poi poco dopo il secondo. Stefano però voleva una catena di pizzerie».

E quindi?
«Quindi è nata Pizzium, un prodotto totalmente diverso, molto partenopeo. Oggi conta cinquanta locali. Io ora non sono più nella società, ma sono nel consiglio di amministrazione».

Poi c’è anche l’avventura di Gelsomina.
«Dopo la vendita di Panini Durini, c’era il laboratorio di pasticceria libero. Abbiamo deciso di rilevarlo noi e nel 2018 nasce Gelsomina. Mi stavano tirando via la carta da parati dal muro, vidi i muri puliti e decisi che avrei voluto fare un locale simile alle masserie del sud».

E dal punto di vista gastronomico cosa avevi in mente?
«Volevo creare una pasticceria contemporanea che puntasse sui dolci del sud Italia, ma che fosse incentrato anche sul momento del pranzo. Ora facciamo anche l’aperitivo e le cene a lume di candela».

Voi siete famosi per i maritozzi super instagrammabili.
«E’ nato tutto per caso. Stavo facendo una ricerca sui dolci e ho visto il maritozzo. Ho pensato di metterlo in carta e così è esploso il boom Gelsomina. Possiamo dire che siamo stati noi a portare il maritozzo a Milano. Poi sono nati Giolina, che propone pizza, drink e vini naturali e Crocca, la pizza bassa e croccante che piace ai milanesi».

Il prossimo progetto è sulla cucina giapponese.
«Aprirà verso la seconda metà di settembre. Si chiamerà Nighi e sarà un locale molto giapponese in cui non si troveranno né roll, né temaki, ma solo nigiri da veri puristi, da mangiare rigorosamente con le mani».

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