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26. 04. 2024 05:09

Coronavirus, parla un medico in prima linea: «L’attuale quadro è nulla rispetto a marzo»

La testimonianza in esclusiva a Mi-Tomorrow: il racconto dell'attuale situazione tra le corsie d'ospedale

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Tra i tanti eroi della pandemia ci sono senz’altro i medici e gli infermieri che hanno vissuto l’emergenza sanitaria in prima linea tra febbraio e aprile. Oggi che i numeri tornano ad allarmare, un camice bianco, che chiede l’anonimato per ovvie ragioni, racconta a Mi-Tomorrow la realtà di uno dei più grandi pronto soccorso di Milano.

Siamo di nuovo in emergenza?
«I casi sono in aumento, ma molti sono asintomatici, quindi da mandare a casa. Altri presentano pochi sintomi, poco meno di un’influenza».

Sembra diverso dalla psicosi che si sta generando…
«Diciamo che i pazienti più impegnativi, che magari a marzo non facevamo proprio venire in ospedale perché eravamo in emergenza, li ricoveriamo per qualche giorno per evitare che possano peggiorare».

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Una situazione migliore della primavera?
«Decisamente. Il quadro non va sottovalutato e l’attenzione deve rimanere molto alta, ma oggi intubiamo un paziente a settimana e abbiamo anche protocolli efficaci di cura».

Nessun problema?
«Iniziano a scarseggiare i posti letto nei reparti cosiddetti “normali”. Ma se i contagi e i pazienti sono quelli che registriamo in questi giorni, siamo assolutamente tranquilli. Piuttosto il problema è un altro».

Quale?
«Vediamo oggi tante persone come malati oncologici o anziani in condizioni precarie. Si tratta di malati cronici peggiorati in casa in questi mesi per mancanza di un’adeguata assistenza ospedaliera. C’è un boom di ricoveri negli hospice e di progressioni delle malattie».

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