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05. 05. 2024 21:57

Muoviamoci a prevenire la trombosi, Tremoli: «Tra i fattori di rischio c’è la sedentarietà prolungata»

Nella giornata mondiale dedicata a questa malattia, al via la campagna di prevenzione

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Nella Giornata Mondiale della Trombosi, che cade oggi 13 ottobre, uno degli obiettivi principali è sensibilizzare l’opinione pubblica sui numeri di questa malattia, potenzialmente mortale ma in linea di massima prevenibile. Nel mondo 1 persona su 4 infatti muore per una malattia causata da trombosi.

La Campagna “Move Against Thrombosis” di quest’anno promuove l’obiettivo dell’OMS di ridurre del 25% le morti premature causate da malattie non trasmissibili entro il 2025 e proporre tra le soluzioni uno stile di vita sano. «La trombosi è considerata la terza malattia cardiovascolare più comune dopo l’ischemia miocardica e l’ictus celebrale e ha come complicanze l’embolia polmonare e la sindrome post-trombotica» afferma a Mi-Tomorrow Elena Tremoli, Direttore Scientifico Maria Cecilia Hospital di Cotignola (Ra).

 

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trombosi

In cosa consiste e quali sono le cause di questa malattia?
«La trombosi implica la formazione di un coagulo di sangue all’interno di un vaso, in una sede non predisposta però ad avere questi coaguli. Quando sanguiniamo il nostro sistema si attiva per ridurre la fuoriuscita di sangue, questo è un meccanismo di difesa del nostro corpo, quando avviene in un vaso quindi in una zona non idonea scatta la trombosi, che è di due tipi, arteriosa o venosa».

Quali sono i suggerimenti utili per prevenirla?
«Oggi abbiamo molti mezzi che ci permettono di prevenire e curare la trombosi venosa e arteriosa. Per un soggetto senza fattori di rischio specifici, possiamo dire che uno stile di vita sano, che comprenda dell’attività sportiva, è certamente un sistema per prevenire queste complicanze. Attenzione anche a condizioni di maggior rischio di svilupparla come un periodo con mobilità ridotta o anche per un viaggio prolungato in aereo dove in alcuni casi si attua la profilassi anti-trombotica».

Come è possibile curarla?
«Ci sono molti farmaci per curare la trombosi, eparine, anticoagulanti di ultima generazione, o anche a livello domiciliare con calze elastiche a compressione, sempre sotto controllo medico».

1 persona su 4 muore per le conseguenze della trombosi, ci sono delle fasce d’età più sensibili?
«Colpisce circa 600mila persone ogni anno, questo fenomeno è molto più probabile con l’aumentare dell’età, dopo i 65 anni, ma non è da escludersi purtroppo nei bambini e addirittura nei neonati».

La ricerca a che punto è?
«La società mondiale di emostasi e trombosi (ISTH) sta lavorano a una serie di studi su nuovi farmaci in grado di controllare questa malattia. Alcuni vanno a interferire con la formazione del trombo arterioso, altri vanno a limitare il rischio di emorragia. Quando parliamo di rischio trombotico dobbiamo sempre ricordarci che in parallelo abbiamo sempre un rischio emorragico. L’obiettivo è proprio raggiungere l’equilibrio tra questi due».

 

VADEMECUM DELLA PREVENZIONE

Dopo una malattia, intervento chirurgico o un infortunio, muoversi il prima possibile dopo essere stato costretto a letto

Alzarsi e muoversi ogni 60 minuti per 60 secondi quando si deve stare seduti per lunghi periodi di tempo

Attività fisica regolare

Non fumare

Mantenere il giusto peso

Fonte: Campagna “Move Against Thrombosis”

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