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29. 03. 2024 09:30

È tornata l’ora solare: lancette indietro di un’ora e crescita del malumore

Le lancette sono tornate indietro di un'ora. Tuttavia l'ora solare è anche portatrice di stress e depressione. Sarà l'ultimo cambio prima dell'abolizione?

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L’ora solare è tornata tra noi. Questa notte le lancette dell’orologio alle 3 in punto sono tornate indietro di un’ora. Introdotta in Italia per la prima volta nel secondo dopoguerra l’ora solare si pone l’obiettivo di far guadagnare un’ora di luce in più durante le poco luminose giornate invernali. Questo influisce ovviamente anche sul risparmio della bolletta dell’energia elettrica. Tuttavia, a livello di benessere, l’introduzione del nuovo orario non comporta grandi benefici.

Ora solare, un mini “jet-lag” nelle nostre giornate

Secondo alcuni recenti studi il passaggio dall’ora legale a quella solare può comportare alcuni disturbi. Tra i più frequenti problemi del sonno, cambi d’umore, stress e, nei casi più gravi, addirittura problemi cardiaci. Si sa con l’inverno le giornare si accorciano e questa mancanza di luce influisce negativamente sull’umore e diventa una delle principali cause della depressione.

Gli esperti consigliano di affrontare il passaggio all’ora solare attrezzandosi preventivamente. Tra le soluzioni più efficaci per non rimanere “vittime” del cambio d’ora è l’assunzione di melatonina.

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«Il cambio dell’ora è un piccolo jet lag, un disturbo del sonno che riproduciamo ogni sei mesi – racconta Liborio Parrino, responsabile del centro di Medicina del sonno di Parma ad Andkronos Salute -. Per questo la melatonina ci può aiutare ad accelerare il processo di adeguamento al nuovo orario. Perché faccia effetto però bisogna prenderla in momenti precisi, per cui se perdiamo un’ora di luce come quando viaggiamo verso Est, dobbiamo prenderla la sera prima, due ore prima di andare a letto, per anticipare l’addormentamento. Mentre al contrario quando guadagniamo un’ora di luce dobbiamo prenderla al mattino».

L’ora solare ha le “ore contate”?

Questo potrebbe forse essere l’ultimo anno segnato dai cambi d’ora autunnali e primaverili. Nel 2018 ci fu un referendum europeo per abolire il meccanismo di spostamento dell’ora. Risposero all’appello appena 5 milioni di cittadini che si dichiararono favorevoli a cambiare questo sistema. Tra i principali sostenitori dell’abolizione ci sono i paesi del Nord Europa, che a differenza nostra, non vorrebbero più l’introduzione dell’ora legale. Infatti laggiù le ore di luce restano comunque limitate nel tempo e di conseguenza lo spostamento delle lancette in avanti per loro non comporta alcun giovamento.

In Italia invece si punta all’abolizione dell’ora solare. Ma cosa succederà? Il referendum del 2018 non si è trasformato in una direttiva dell’Unione Europea, la quale ha deciso di lasciare ai governanti dei singoli stati la possibilità di scegliere quale tipo di sistema adottare. Insomma, ora la palla passa allo Stato.

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