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02. 05. 2024 06:25

Milano-Cortina 2026, completate (nei tempi) le fondazioni della nuova Arena Santa Giulia

Buone notizie sul fronte Milano Cortina 2026

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Buone notizie sul fronte Milano-Cortina 2026. Trevi, la sussidiaria del Gruppo Trevi rinomata a livello globale per la sua eccellenza ingegneristica nel settore delle opere sotterranee, ha completato con successo e nel rispetto dei tempi prestabiliti tutte le lavorazioni di fondazione per la nuova Arena Santa Giulia. Questo poliedrico palazzetto progettato dal celebre architetto britannico David Chipperfield accoglierà le competizioni di hockey su ghiaccio maschile durante le imminenti Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026.

Milano-Cortina 2026, l’Arena Santa Giulia

La selezione di Trevi da parte di CTS Eventim, una società tedesca leader nel settore internazionale della biglietteria e dell’organizzazione degli eventi live, è stata basata sulla comprovata esperienza maturata in oltre 65 anni di attività nel settore delle fondazioni, nonché sulla professionalità e l’efficienza organizzativa.

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Arena Santa Giulia

Milano-Cortina 2026, i lavori di Trev

Trevi ha sostenuto l’impegno per la sostenibilità in tutti i suoi lavori. Gli interventi principali hanno coinvolto la realizzazione di 883 pali mediante l’utilizzo della tecnologia CFA, tra i quali 340 con un diametro di 1000 mm e gli altri 543 con un diametro di 1200 mm. Il terreno circostante la nuova arena presenta una caratteristica acquitrinosa, che ci ha costretti a scavare al di sotto del livello di falda. Tuttavia, ciò non ha impedito il completamento tempestivo di tutte le opere di fondazione secondo gli standard di qualità, sicurezza e sostenibilità richiesti da Arup.

Milano-Cortina 2026 e la sostenibilità

Per quanto riguarda la sostenibilità, particolare attenzione è stata prestata alle pratiche ecocompatibili. Nel cantiere di Santa Giulia, il 100% dei materiali di scarto prodotti dagli scavi è stato recuperato e riutilizzato per la costruzione di strade e opere civili, previa verifica da parte di laboratori specializzati per l’assenza di sostanze inquinanti. Questo processo ha consentito di minimizzare, se non annullare del tutto, lo smaltimento in discarica.

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