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26. 04. 2024 02:42

Palasharp, nuovo ritardo: slittano ancora i lavori

La struttura, ancora fatiscente, dovrebbe ospitare le gare di hockey su ghiaccio femminile a Milano-Cortina 2026

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Non c’è pace per il povero Palasharp, per il quale slittano ancora i lavori di inizio riqualificazione. L’avvio, che era previsto proprio per la primavera e dunque doveva essere pressoché imminente, è stato rinviato di un semestre: i lavori di restyling della struttura, che ospiterà le gare di hockey su ghiaccio femminile alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, partiranno solo a fine anno. 

Palasharp di Lampugnano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Lampugnano, foto Massimiliano Ambesi

Palasharp, nuovi ritardi per i lavori di riqualificazione

Il Comune di Milano, titolare dell’impianto, e TicketOne-Mca Events, azienda che si è aggiudicata lo sfruttamento dello spazio dopo i giochi olimpici come location dove poter creare concerti ed eventi, stanno ancora lavorando sul progetto definitivo. E soprattutto si sta cercando di trovare un’intesa sugli extracosti che sono sorti dopo la visita del Cio dei mesi scorsi e le successive richieste pervenute proprio per mano del Comitato Olimpico Internazionale; il quale ha imposto paletti ben precisi: servono due piste di ghiaccio, una per le gare e una per gli allenamenti, tre sale hospitality e altri lavori di minore impatto. In totale, però, questo prevede dei costi aggiuntivi che, originariamente, non era previsti nel progetto presentato a suo tempo.

Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi

Palasharp, il problema della riduzione della capienza

La realizzazione delle due piste di ghiaccio e delle tre sale ospitalità comporterebbe la naturale riduzione degli spazi sugli spalti, con conseguente introito minore per chi gestisce l’impianto visto che si venderebbero non più ottomila biglietti per altrettanti posti, ma solo cinquemila. TicketOne-Mca Events potrebbe, una volta terminate le Olimpiadi, lavorare sull’ampliamento degli spalti (l’idea è di arrivare a quasi diecimila spettatori), ma si sta cercando una soluzione per evitare doppi lavori e che i costi lievitino ancora di più. Ieri, intanto, sono stati a Milano i tecnici del CIO per un confronto sullo stato dell’arte. 

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Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi

La cabina di regia del 21 marzo che ha definito la situazione del Palasharp non critica

Lo scorso 21 marzo si è riunita a Palazzo Chigi la Cabina di regia per le opere e gli interventi relativi ai Giochi olimpici e paralimpici invernali “Milano Cortina 2026”. Dove, paradossalmente, si è parlato in modo marginale e non critico del Palasharp: «È stato fatto dal sindaco Sala il punto sull’avanzamento delle procedure tecnico-amministrative e di cantiere sul Villaggio Olimpico, su Santa Giulia, dove sorgerà il PalaItalia, sul Palasharp e il Forum, – si legge nella nota diffusa – opere per le quali non si manifestano criticità». Ma soltanto il 7 febbraio scorso la situazione appariva davvero disastrosa (CLIC QUI PER LEGGERE LA NEWS E VEDERE LE FOTO), con sporcizia, topi e nemmeno l’ombra di un cantiere.

Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi
Palasharp di Milano, foto Massimiliano Ambesi

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