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29. 04. 2024 13:58

Bulb l’app per l’allenamento personalizzato, Mazzacuva: «La nostra startup rivoluziona il mondo del fitness»

L'invenzione di un giovane milanese permette di creare palestre personalizzabili

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Danilo Mazzacuva, giovane visionario milanese, appena la pandemia da covid-19 ha dato un po’ di libertà nel 2021 ha dato vita a Bulb. Una startup, come ce ne sono tante di questi periodi, ma che porta con sé un cambio di paradigma nel mondo del fitness: «Qui in Corso Lodi, a Milano, stiamo ultimando il cantiere di un nuovo spazio che diverrà operativo a fine mese».

Mazzacuva: «Con Bulb gli allenatori possono gestirsi l’agenda come meglio credono e sostenere le proprie lezioni con i clienti in tutte le nostre strutture.»

Bulb

Ci spiega cos’è BULB?
«Creiamo spazi dove potersi allenare; delle palestre personalizzabili, che poi carichiamo sulla nostra applicazione dove gli allenatori di fitness possono prenotare per svolgere le proprie lezioni. E questo dalle 5.00 del mattino alle 23.00, per poter ricevere il proprio gruppo di lavoro in totale autonomia».

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Qual è il vantaggio?
«Gli allenatori possono gestirsi l’agenda come meglio credono e possono sostenere le proprie lezioni con i clienti in tutte le nostre strutture. E poi togliamo loro il rischio d’impresa, con noi paghi solo se e quando lavori e hai un guadagno sicuro».

Siete già operativi in via Tadino, via Alessi, via Parmigianino, corso Garibaldi, piazza Aspromonte e in via Larga. Come vi state muovendo?
«Abbiamo aperto la possibilità del franchising prima dell’estate e abbiamo già un primo spazio ceduto, in Corso Lodi. Un altro, in zona piazzale Loreto a Milano, aprirà a breve».

Qual è il valore aggiunto di un prodotto del genere per un professionista?
«Tutto viene comandato da domotica, quindi si può gestire il proprio business da qualunque posto. Quando prenoto ricevo semplicemente sullo smartphone un QRcode che mi servirà per entrare nello spazio».

La risposta finora com’è stata?
«Al 31 agosto avevamo 680 trainer registrati sull’applicazione e quasi quattromila utenti privati. Molti calciatori e persone dello spettacolo sono costanti utilizzatori dei nostri spazi».

Ci spiega come avete fatto a far nascere Bulb?
«Abbiamo cercato investitori e abbiamo trovato persone che si sono subito innamorate del progetto. A maggio 2021 la società, della quale io e Umberto Pilagatti siamo maggiori azionisti, era già operativa; e a settembre, dopo aver sviluppato app e creato il flusso di customer journey, abbiamo aperto ufficialmente».

Quanto avete raccolto?
«Circa 800mila euro, reinvestiti quasi tutti».

E il futuro?
«A Milano è difficile trovare spazi; anzi, lancio la proposta. Se qualcuno ha uno spazio sfitto e vuole metterlo a reddito, si apra Bulb e lo gestiamo noi. L’obiettivo è far nascere 50 punti dislocati in varie città».

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