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29. 04. 2024 17:19

Index Lab, prove di futuro al Politecnico. Ruttico «La nostra bici costruita con un algoritmo»

Il docente dell'università milanese racconta il progetto a Mi-Tomorrow: «C’è un mondo di giovani che cercano di spingersi oltre i limiti»

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Innovare il mondo delle costruzioni creando processi, materiali e prodotti usando algoritmi. Tanto da poter ottenere, dal nulla, persino una bicicletta. Questo e altro accade ad Index Lab, gruppo di ricerca multidisciplinare del Politecnico di Milano coordinato dal professore Pierpaolo Ruttico: «Il nostro obiettivo è provare a innovare il settore delle costruzioni in laboratorio sperimentiamo processi nuovi»

Pierpaolo Ruttico coordinatore di Index Lab: «New 01 Bike, è esposta in una mostra al Museo del design di Monaco di Baviera: rappresenta il processo produttivo più innovativo oggi disponibile, ovvero a stampa robotizzata»

E tutto questo si inserisce in un momento storico di grande evoluzione, con l’ingresso di robotica e intelligenza artificiale.
«Oggi, nello specifico, l’intelligenza artificiale ci permette di ottenere dei risultati concreti non conoscendo le formule e quindi questo apre scenari finora inesplorati».

Uno di questi scenari è la creazione di oggetti fisici partendo semplicemente da un codice.
«Partendo da una riga di testo oppure anche da un’istruzione vocale è possibile arrivare a un oggetto toccabile con mano, senza la necessità di essere programmatori».

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Come ad esempio costruire una bicicletta in quattro ore.
«Quello è uno degli output che siamo riusciti a generare in tempo record. Al momento questa bicicletta, che si chiama New 01 Bike, è esposta in una mostra al Museo del design di Monaco di Baviera ed è la bici numero 70 di una collezione di 70 da fine ‘800 ad oggi, che rappresenta il processo produttivo più innovativo oggi disponibile, ovvero a stampa robotizzata».

Come funziona?
«Un robot si muove nello spazio, forma il telaio e lo personalizza sulle dimensioni dell’utente. Possiamo immaginare un futuro in cui si va al negozio per comprare una bicicletta, si fa la scansione del corpo e, in tempo reale, viene creata la bici. E questa è la cosa rivoluzionaria».

Parlando proprio di futuro: se dovessimo vederci fra due, tre anni, che cosa sarà successo?
«Probabilmente ci vorranno le nuove generazioni affinché si arrivi con un mindset giusto: deve esserci anche la motivazione nell’affrontare nuove sfide con un’innovazione radicale. Ci vuole un cambio di paradigma nella mente di chi poi è imprenditore e vuole vedere i suoi prodotti sul mercato».

E le nuove generazioni, penso alle matricole, magari dei suoi corsi, ce l’hanno questo nuovo mindset, questa nuova visione?
«Assolutamente. Oggi chi si laurea al Politecnico di Milano ha la possibilità, come dicono gli americani, di essere “in the ring pushing the boundaries”. C’è un mondo che regolamenta, ed è giustissimo. E poi c’è un mondo di giovani che cercano di spingersi oltre i limiti».

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