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26. 04. 2024 16:01

Bais: «Attraverso la mia musica ricreo uno spazio sicuro»

L'artista porta a Sanremo Giovani Che fine mi fai: «Non ho personaggi da costruirmi»

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Il processo creativo, l’approdo a Sanremo Giovani, il rapporto con Milano. C’è tanto nella testa di BAIS, che tenterà l’accesso all’Ariston con Che fine mi fai. E sulla città che lo ha accolto ormai nove anni fa non ha dubbi: «Sono venuto qui per necessità, mi manca il contatto con la natura. Ma come farei senza queste opportunità?».

BAIS verso Sanremo Giovani

Ti sei autodefinito un «cantautore di stanza». Perché?

«Cerco di ricreare la mia “stanzetta” ovunque, che sia uno studio oppure all’aperto. Per me i luoghi sono estremamente importanti, fungono da ispirazione per i miei pezzi».

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Milano è la tua città d’adozione. Come ti trovi qui?

«Con Milano ho un rapporto di amore e di odio. Mi sono trasferito per necessità, per poter frequentare l’università, ma mi manca il contatto con la natura e le passeggiate nel verde che riesco a fare quando sono a casa. Certo, offre tante belle opportunità. Come potrei fare senza?».

Nel 2020 hai rilasciato il tuo primo EP Apnea.

«Il titolo fa riferimento all’atto di trattenere il fiato per andare in profondità, dentro se stessi, provando a conoscersi meglio. Il progetto, poi, racchiude il tema del respiro, che mi è molto caro. L’ho registrato a cavallo tra due lockdown ed è stato l’unico modo per viaggiare con la mente, ricreandomi degli spazi sicuri».

A Sanremo Giovani, invece, canterai Che fine mi fai.

«Sono partito da un giro di chitarra circa tre anni fa, ma la canzone ha preso forma intorno a marzo. Il fischietto in apertura al brano è nato durante l’ultima registrazione, in maniera del tutto istintiva. Ho pensato che sarebbe stato bello prendere parte a Sanremo per far conoscere la mia musica».

Cosa possiamo aspettarci dalla tua esibizione del 15 dicembre?

«Tenterò di essere il più naturale e spontaneo possibile. Non voglio costruirmi un personaggio. Darò il massimo».

Sei tranquillo?

«Un po’ di paura c’è, non te lo nascondo. Non voglio farmi prendere dall’ansia, ma portare tutta la mia energia».

Un ricordo speciale legato al Festival?

«Mia nonna che dice a mia madre che in futuro sarei andato a Sanremo. Ed eccoci qui».

Il tuo sogno nel cassetto?

«Molti, non solo uno. Al momento spero di essere tra i due artisti che si esibiranno insieme ai Big a febbraio. Ho un pezzo che mi piace tantissimo e che sogno di portare sul palco dell’Ariston».

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