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30. 04. 2024 14:41

Scuola: a Milano, dopo un mese, ci sono ancora classi senza professori

E il concorso pubblico non aiuta: «Molti lasceranno le supplenze avute a settembre»

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Sembra incredibile ma dopo un mese dall’avvio dell’anno scolastico, partito all’inizio di settembre, ci sono molte classi a Milano che sono ancora senza professori, con i dirigenti scolastici degli istituti meneghini alle prese con ricerche che appaiono quasi disperate.

Scuola a Milano, ancora tante le classi senza professori

Non si trova la quadra sulle nomine e, a dare i grattacapi maggiori, sono soprattutto quelle materie dove i professori sono davvero introvabili. Su tutte, matematica, informatica e sostegno. Vedremo, ora che arrivano i nomi dei vincitori di concorso, se la situazione migliorerà. Venerdì sono arrivate 1.300 nomine ma non tutte sono andate a buon fine. E si continua a cercare ancora: senza i docenti di riferimento, infatti, gli orari definitivi tardano ad essere emessi ed elaborati e i ragazzi si ritrovano ad avere un piano studi parziale, con uscite anticipate o ingressi posticipati che coinvolgono soprattutto i ragazzi più grandi delle scuole superiori. «Ci sono ancora cattedre scoperte in molte scuole – le parole di  Mauro Zeni, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Milano – la situazione è differente da istituto a istituto. Dove mancano i supplenti si creano difficoltà per tutti. Ma non solo, adesso la situazione si complica ancora di più, anche per chi pensava di aver sistemato tutte le cattedre». 

Scuola, foto Unsplash
Scuola, foto Unsplash

Il concorso pubblico che dovrebbe ridare un po’ di serenità

Ora arriveranno, come detto, i tanti vincitori dei concorsi pubblici, subito immessi come insegnanti di ruolo: a breve sarà cosi per i docenti di scienze e, a seguire, matematica e fisica. «In generale è una buona notizia – ammette Zeni – perché darà stabilità in futuro. Ma comporta un nuovo giro di chiamate, perché i vincitori di concorso ora andranno a insegnare nella scuola dove prendono il ruolo, lasciando scoperte le cattedre su cui hanno avuto la supplenza da settembre. È inevitabile ma fare queste operazioni a metà ottobre significa stravolgere tutto di nuovo. Nella mia scuola, il Tenca, ho già visto andar via due docenti e dovrò cercare due supplenti in più. È una caccia al tesoro».

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