Pensare a Inter e Milan “via” da Milano fino a poco tempo fa poteva sembrare fantascienza, ma la querelle su San Siro e il nuovo stadio rende l’ipotesi un po’ meno inverosimile ogni giorno che passa. La questione è semplice: le due società vogliono uno stadio nuovo, di proprietà, all’avanguardia, sulla falsariga degli impianti dei grandi club europei. Di abbattere il Meazza però c’è chi non vuole proprio parlarne. E quindi che fare?
L’ipotesi Sesto
La polemica Sgarbi-Sala è solo l’ultimo atto di una storia ormai stucchevole. E mentre si fa dialetticamente a botte per San Siro, Inter e Milan guardano con sempre più interesse l’opzione Sesto San Giovanni. «Sesto conferma che lo spazio nelle ex aree Falck c’è e la disponibilità ad accogliere un nuovo stadio anche», ha dichiarato il sindaco Di Stefano: insomma se le milanesi volessero “emigrare”, verrebbero accolte a braccia aperte.
Un San Siro abbandonato
Ma se davvero andasse a finire così, di San Siro che ne sarebbe? «Quando uno dice ‘San Siro deve restare su’, mi va bene ma cosa ne facciamo?», si chiede il sindaco Sala. Ed è una domanda fondamentale, perché senza Milan e Inter a utilizzarlo (e a pagare i costi di gestione) quel che resta è un impianto abbandonato a sé stesso e carissimo per le casse del Comune di Milano.
Lo stadio di nessuno
«L’abbattimento dello Stadio Meazza è, oggettivamente, un crimine. Il Meazza non si tocca», ha detto qualche giorno fa con tono perentorio il neosottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. La domanda però sorge spontanea: di un San Siro senza Inter e Milan – che hanno tutto il diritto di desiderare un nuovo stadio, che porti alle due società maggiori benefici – Milano cosa se ne fa?