Da parte del Pd «continuo a sperare magari in forme e modi che potranno evolvere in queste settimane e che un’apertura ci possa essere»: lo ha detto Letizia Moratti ad Agorà su Rai 3. «Con il Partito Democratico – ha aggiunto – ho cercato di impegnarmi a un confronto che per loro sono molto identitari: ambiente, lavoro, legalità, il tema della sanità pubblica. Su questi tempi purtroppo non sono riuscita ad avere un riscontro ma rientrano tutti nel mio programma e quindi continuo a sperare».
La sfida di Letizia Moratti
La sua non è una candidatura di bandiera, ha assicurato Letizia parlando della sua corsa per diventare presidente della Lombardia con l’appoggio della lista a suo nome e del Terzo Polo. «La mia – ha detto – è una candidatura forte che si rivolge al 37% dell’elettorato che non si ritrova negli attuali schieramenti, che si rivolge ai territori e alle categorie che non hanno trovato soddisfazione alle loro esigenze. Credo – ha aggiunto – che la Lombardia meriti di più, che meriti una classe dirigente capace di affrontare le sfide concrete».
«Una donna del fare, che risolve i problemi»
Letizia Moratti si definisce non una donna del centrodestra ma «una donna del fare». «Una donna chiamata a risolvere problemi – ha spiegato ricordando i suoi risultati, ad esempio quando venne chiamata come presidente della Rai -. All’epoca era in deficit e la lasciai due anni dopo con un aumento di ricavi». O ancora l’elezione a sindaco di Milano, con la sua lista, e l’impegno con Romano Prodi, all’epoca presidente del Consiglio, per ottenere Expo a Milano. «Appartengo a una formazione liberale, popolare ma questo centrodestra non risponde alla mia formazione».