Il sindacalismo di base torna protagonista nelle piazze di Milano con una mobilitazione che si preannuncia intensa e politicamente carica: i Cobas (Sì Cobas) hanno annunciato una due giorni di proteste a sostegno del popolo palestinese, culminante in una grande manifestazione nazionale nel cuore della città il 24 febbraio, preceduta da uno sciopero generale nazionale il giorno precedente.
Cobas in piazza, possibili ripercussioni sulla regolarità di Trenord. Atm regolare
L’inizio dell’azione è fissato per venerdì 23 febbraio, quando i Cobas hanno lanciato l’appello allo sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori, sia nel settore pubblico che in quello privato. Si prevedono possibili ripercussioni sulla regolarità delle corse dei treni regionali in Lombardia, gestiti da Trenord. L’azienda ferroviaria ha già comunicato che anche il sindacato OrSa ha aderito alla mobilitazione, proclamando uno sciopero dalle 9 alle 17. Tutto regolare per quanto riguarda i mezzi pubblici di Milano: autobus, tram e metropolitane venerdì 23 febbraio viaggeranno regolarmente. L’Atm ha comunicato che dai sindacati interni non è arrivato nessun annuncio.
Cobas in piazza, il sindacalismo di base va oltre le questioni lavorative
La decisione dei Cobas di mobilitarsi a sostegno del popolo palestinese evidenzia l’approccio politico e solidale del sindacalismo di base, che va oltre le questioni strettamente lavorative per abbracciare cause sociali e internazionali. La manifestazione del 24 febbraio rappresenta un momento significativo di espressione democratica e di solidarietà, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche del Medio Oriente e a promuovere la pace e i diritti umani nella regione.
Cobas in piazza, il maxi corteo da Loreto a Duomo
Una data, quella del 24 febbraio, non scelta a caso dai Cobas per la manifestazione nazionale che a Milano inizierà da piazzale Loreto per giungere al Duomo. La partenza è fissata per le 14.30. «Assume una valenza simbolica particolare, poiché coincide col secondo anniversario della guerra aperta in tra Nato e Russia sul suolo ucraino, che ad oggi ha lasciato sul campo centinaia di migliaia di morti da ambo le parti: la necessità di ribadire l’opposizione di classe a tutte le guerre e a tutti gli schieramenti imperialisti sta spingendo anche sul piano internazionale molte organizzazioni sindacali, sociali e politiche a indire per quella giornata mobilitazioni nei rispettivi Paesi», così il sindacato.