Tre giorni fa nel carcere di Bollate in provincia di Milano sono stati aggrediti tre agenti della polizia penitenziaria. Lo rende noto il deputato di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato, che ha diffuso la lettera scritta dai sindacati al direttore del penitenziario in cui chiedono «spiegazioni e provvedimenti» dopo l’aggressione a un assistente capo, un sovrintendente capo e a un ispettore del corpo della polizia penitenziaria da parte «di un soggetto di difficilissima gestione, autore già il giorno prima, parrebbe, di minacce di morte nei confronti di un appartenente al corpo».
Aggrediti tre agenti, De Corato: «Situazione delicata da risolvere»
«Uno dei maggiori problemi che gli agenti di Polizia Penitenziaria sono costretti a subire, è il fatto che hanno spesso e volentieri a che fare con detenuti con disturbi psichiatrici – ha spiegato De Corato -. A tal proposito presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro Nordio affinché si interessi e provi a risolvere questa delicata situazione, che i baschi azzurri, da anni, continuano a subire».
Aggrediti tre agenti, il grave problema della carenza di personale
Dal 2020 secondo De Corato nell’istituto di Bollate «che è sempre stato per detenuti modello è cambiato tutto. Nel suddetto carcere che è per sola custodia e trattamento avanzato, per poterci entrare occorrono determinati requisiti come ad esempio una lunga pena o pene solo definitive, oppure detenuti che non siano tossicodipendenti. Ultimamente, invece, tali requisiti non sono più stati rispettati e a Bollate arrivano diversi arrestati, come per esempio con violenza sessuale, che in 20 anni non erano mai stati portati in quell’istituto. Per non parlare poi della carenza di personale che a Bollate rappresenta un serio problema», ha concluso De Corato