Si è svolta nel quartiere Santa Giulia la cerimonia di intitolazione della via di nuova costruzione, posta tra via Pizzolpasso e via Russolo, a Laura Bianchini, figura poliedrica, giornalista militante, politica, parlamentare, partigiana, educatrice ed insegnante, che nel 1946 fu eletta deputato all’Assemblea Costituente dando un importante contributo ai lavori sul tema dei diritti delle donne e della scuola.
Chi era Laura Bianchini
Figlia di Domenico e Caterina Ariccia, Laura nasce in una modesta famiglia. Si laurea, con molti sacrifici, in Filosofia e Pedagogia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Insegnante e giornalista pubblicista, inizia la sua carriera di docente prima presso la scuola magistrale di Brescia, e successivamente presso il Liceo Arnaldo, lo storico liceo classico della città. Partigiana delle formazioni bianche (cattoliche) dopo l’8 settembre 1943, si occupò in quel periodo di coordinare la stampa clandestina de Il Ribelle.
Venne eletta deputato all’Assemblea costituente nel 1946 per la Democrazia Cristiana, nelle file dei cristiano sociali di Giuseppe Dossetti. Nel 1948 fu eletta nel collegio di Brescia, sempre per la DC, deputato alla Camera. Fece parte della Commissione Istruzione e Belle arti.
Non solo Laura Bianchini
Nei giorni scorsi Milano aveva già reso omaggio a Mike Bongiorno, che nella sua illustre carriera, ha raggiunto una celebrità senza precedenti, distinguendosi come il presentatore televisivo più popolare e il sovrano incontrastato dei giochi a quiz, apprezzato da milioni di spettatori. Il suo percorso di vita si snoda tra Italia e Stati Uniti, contribuendo a plasmare la sua personalità e il suo successo come icona della televisione italiana.
Laura Bianchini e Mike Bongiorno, la targa
Durante una cerimonia che ha visto la partecipazione dell’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, della presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi, della moglie Daniela Zuccoli, dei figli Michele e Nicolò e di numerosi cittadini, è stata svelata una targa in suo onore. L’epigrafe recita: “In questa casa visse Mike Bongiorno, detenuto in gioventù nel carcere milanese di San Vittore perché antifascista, fu storico presentatore televisivo e tra i padri fondatori della televisione italiana. Legato con amore alla città di Milano”.