La riduzione degli orari di apertura di quattro importanti musei di Milano durerà soltanto un mese e mezzo. Questa decisione, annunciata dall’assessore alla cultura Tommaso Sacchi su Instagram, ha suscitato polemiche e agitazione all’interno della maggioranza politica. Il Comune ha infatti dovuto ridurre le risorse per il personale degli addetti, motivo per cui il Museo del Risorgimento, il Museo Archeologico, Palazzo Morando e Casa Boschi Di Stefano hanno nuovi orari di apertura più limitati dallo scorso 12 settembre.
Tra i musei di Milano colpiti Palazzo Morando e Casa Boschi Di Stefano
La situazione ha particolarmente colpito Palazzo Morando e Casa Boschi Di Stefano, che ora sono aperti solo durante il weekend. Questa riduzione degli orari di alcuni musei di Milano ha anche avuto un impatto sulle mostre in programma, tra cui quella dedicata a Stefano Cescon inaugurata proprio il 12 settembre a Palazzo Morando, perdendo molti giorni di apertura. I consiglieri del Partito Democratico, Luca Costamagna e Alice Arienta, presidente e vice presidente della commissione cultura, erano già pronti a intervenire con un ordine del giorno per chiedere di trovare le risorse necessarie per ripristinare gli orari precedenti e, magari, trovare un accordo con i musei privati.

Il PD chiede spiegazioni scritte all’assessore Sacchi
Inoltre, i presidenti dei Municipi 1 e 3, Mattia Abdu e Caterina Antola, entrambi del Partito Democratico, hanno inviato una richiesta scritta di spiegazioni più chiare all’assessore Sacchi e alla Direzione cultura del Comune. Abdu e Antola hanno sottolineato che la decisione di ridurre gli orari dei quattro musei di Milano va contro la politica di promozione culturale diffusa sostenuta dal centrosinistra, penalizzando musei “minori” che rappresentano punti di riferimento strategici per i rispettivi quartieri.
L’assessore Sacchi fa dietro front sugli orari dei musei di Milano
Successivamente, l’assessore Sacchi ha sostanzialmente cambiato posizione, definendo la misura restrittiva temporanea e “necessaria a malincuore”. Ha poi assicurato che nel frattempo è stato rivisto il piano di apertura, grazie a un accurato lavoro sulle risorse e la disponibilità di personale. A partire da novembre, gli orari saranno nuovamente modificati in base alle nuove situazioni.