Col cielo terso, dall’alto dei 100 metri dal punto di vista panoramico della cupola di San Gaudenzio si vedono chiaramente le torri di CityLife. Siamo in Alto Piemonte, a Novara, città di cui la cupola progettata da Alessandro Antonelli (come la Mole Antonelliana di Torino) è un simbolo. Siamo a poco più di 50 chilometri da Milano, distanza che rende la città piemontese una destinazione ideale per una giornata fuori porta.
Un gita fuori porta a Novara, ecco cosa fare
Una visita a Novara non può prescindere da una salita in cima alla Cupola: 2 ore di percorso guidato per scoprire tutte le tappe della costruzione di uno degli edifici in muratura più incredibili al mondo. Per i più temerari è d’obbligo una scarpinata fino in cima muniti di caschetto e imbracatura. Il momento ideale per la salita verso il cielo è il tramonto. A valorizzare la cupola – di proprietà dei novaresi che hanno finanziato la costruzione con le donazioni – è Kalata!, impresa culturale cui l’amministrazione comunale ha affidato l’organizzazione delle visite (kalata.it/esperienza/cupola-di-san-gaudenzio/).
Altro edificio che merita un passaggio è il Teatro Coccia inaugurato nel 1888 da un giovane Arturo Toscanini. Un altro debutto al Coccia è stato quello di Riccardo Muti, che nel 1967 vinse il Premio Cantelli assegnato a giovani direttori d’orchestra. Ristrutturato durante gli anni del Covid, oggi conta su una grande sala interna, a ferro di cavallo, tre ordini di palchi, al di sopra dei quali vi è la galleria.
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CAMPORELLI
Seguite il profumo dei 72mila biscottini
Può un biscottificio essere patrimonio storico di una città? Sì, se siamo a Novara e il biscottificio si chiama Camporelli. Nati intorno al 1500 nei conventi novaresi come dono per la Chiesa di Roma in occasione della Pasqua, i biscottini di Novara erano (e lo sono ancora) preparati con soli tre ingredienti: farina, uova e miele. Nel 1852 la famiglia Camporelli, oggi alla quinta generazione, ha ripreso la ricetta trasformando il biscottino in un’eccellenza artigianale. La fabbrica è in pieno centro e per trovarla non bisogna fare altro che seguire il profumo dei 72mila biscottini sfornati giornalmente e impacchettati rigorosamente a mano.
Vicolo Monte Ariolo, 3
Aperto tutti i giorni
0321.62.06.89
Camporelli1852.it
GELATERIA PAMA
Ingredienti di qualità e due coni Gambero Rosso
Sono due i coni assegnati dal Gambero Rosso alla gelateria Pama. Fondata dopo il Covid da Stefano Mazzei e la compagna che hanno rilevato un locale che Grom aveva deciso di chiudere. Tutto il gelato è prodotto con latte da agricoltura simbiotica e gli ingredienti sono frutto di una accurata ricerca di materie prime di qualità: la panna è di Cuneo, il pistacchio e la fragola della Basilicata, la liquirizia calabrese, il limone di Sorrento Igp, la nocciola delle Langhe e il gorgonzola, che col miele diviene un gusto incredibile, di Novara. Da non perdere il gusto Amarsi, ovvero un mix di arachide, cioccolato e caramello salato, e il fiordilatte. Anche gli intolleranti al lattosio troveranno gelato per le loro papille.
Corso Italia, 13E
Aperto tutti i giorni
0321.34.060
gelatariapama.it
ALCHEMIAE PIZZA & BISTROT
Campione del mondo a tempo di record
Luca Mendozza, patron di Alchemiae Pizza & Bistrot, nel 2022 è stato campione del mondo di pizza in teglia. Un traguardo raggiunto in pochissimo tempo per questo pizzaiolo napoletano che sta facendo cambiare le abitudini dei novaresi. Una storia quella di Mendozza che ha dell’incredibile se si pensa che prima del Covid, questo ragazzone napoletano, pur titolare di una pizzeria, non era un virtuoso dell’acqua e farina. A cambiare il suo percorso è stata la pandemia… e la moglie che gli regala un corso da pizzaiolo. Oggi Alchemiae Pizza & Bistrot è riconosciuta come una delle migliori pizzerie novaresi: ingredienti di ottima qualità, 4 diverse margherite, una carta degli antipasti che è un omaggio alla cucina tradizionale napoletana, e cocktail in abbinamento.
Via Pietro Micca, 70
Chiuso il lunedì
346.28.64.616
@alchemiae_pizza_e_bistrot
I DOF MATÌ
La vignaiola con un segreto molto novarese
Sara Paladini è una vignaiola, di quelle con le mani graffiate dai segni delle potature. Da Fara Novarese, dove vinifica il raccolto dei vigneti recuperati abbandonati a Ghemme e Sizzano, grazie alla coltura di vitigni autoctoni dell’Alto Piemonte, come il Nebbiolo, la Vespolina e l’Erbaluce, Sara muove i pezzi della sua scacchiera producendo vini che associa nelle etichette a re, regine, pedoni, cavalli e alfieri. La cantina vale la visita, non solo per il racconto appassionato di Sara dei suoi vini, ma perché nel giardino interno di Palazzo Dessilani è celato un esclusivo vigneto disegnato da Alessandro Antonelli, lo stesso architetto neoclassico della cupola di San Gaudenzio. E poi, naturalmente, per assaggiare i vini di Sara tra cui Trama, un Colline Novaresi Nebbiolo DOC; Eresia, un Colline Novaresi Bianco DOC; Bona, un Colline Novaresi Vespolina DOC; e Il Matto, Ghemme DOCG ambasciatore del territorio.
Via C. Battisti, 19
Fara Novarese (No)
392.07.22.767
@idofmati