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29. 04. 2024 20:28

Il Dopo Festival dei La Sad: «L’odio degli altri è la nostra forza»

Il gruppo torna con il nuovo album: «Un lavoro più consapevole»

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Dopo Sanremo, i ragazzi de La Sad – Theø, Plant e Fiks – tornano sulla scena musicale con il nuovo album Odio La Sad. Un disco che in parte raccoglie gli effetti dell’esperienza sanremese (e del chiacchiericcio sorto intorno alla band) per trasformarli in energia positiva. Un album (che lanciano oggi alla Mondadori in Duomo) in parte più duro e diretto del precedente, complici i messaggi di odio ricevuti nei mesi scorsi.

La Sad ripartono dall’album Odio La Sad, presentato oggi in Mondadori in piazza Duomo

La title track Odio La Sad è un messaggio diretto a chi vi critica.
Plant: «Abbiamo scritto il brano proprio nei giorni in cui ci hanno annunciati a Sanremo. Stavamo raccogliendo commenti negativi e poi è arrivato anche il Codacons. Ricordo ancora che l’abbiamo scritto di mattina proprio arrabbiati per le mille notizie che circolavano».
Fiks: «Abbiamo percepito l’odio da parte di tutte le persone che ci stavano mettendo gli occhi addosso. Vedendo i nostri fan e la nostra realtà, ci siamo però accorti che c’è anche chi come noi è considerato diverso. Noi siamo i loro portavoce e Odio La Sad è una canzone per noi e per chi si sente come noi. È la quadra del disco».

Quanto c’è di reale nel testo di Odio La Sad?
Theø: «È tutto reale, sia la parte degli insulti che quella che viene dopo. Sono cose scritte dalla gente che noi abbiamo trasformato in musica».
Fiks: «C’era di peggio, ma abbiamo preferito non dirlo».

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I featuring dell’album sono molti e variegati.
T.: «Pensa che il giro di chitarra della canzone con Rose Villain esiste da prima che esista La Sad. Lo abbiamo rispolverato verso la fine della chiusura del disco ed è venuta quella bomba».
F.: «Con gli Articolo 31 invece ci siamo conosciuti a livello umano. Sia J-Ax che Dj Jad ci hanno dato una bella spinta e ci hanno fatto conoscere molte persone. Sono stati i primi. Con Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari abbiamo fatto così tante sessioni che era impossibile non fare un altro pezzo oltre ad Autodistruttivo, che ci aveva aiutato a scrivere per Sanremo».

E poi c’è la Rettore, i BNKR44, Naska.
T.: «È figo che siamo riusciti a far entrare artisti che fanno un genere diverso dal nostro. Li abbiamo fatti entrare nel nostro mondo e si sono adattati stra-bene».

L’ultimo brano, Fuck the wrld, è invece una vera critica alla società.
P.: «Se con Odio La Sad diamo voce alle persone che ci hanno riempito di insulti finora, nell’ultimo brano diciamo noi la nostra per la prima volta e parliamo dei problemi della società, dalla Chiesa a qualsiasi forma di discriminazione».
F.: «Abbiamo sempre detto che volevamo andare a Sanremo per cambiare l’Italia e nell’ultimo brano mandiamo a quel paese le cose che non cambiano. È una canzone un po’ più politica, veramente punk».

Mondadori
Martedì 9 Aprile alle 17.00
Piazza Duomo
Ingresso libero

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