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29. 04. 2024 20:08

Plena Education sbarca a Milano: Parasole «Vogliamo creare un polo dell’istruzione e della creatività»

La Managing Director di Rufa: «Arti visive, design, fashion, cinema e tanto altro»

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Plena Education, hub educativo italiano specializzato in creatività e comunicazione, sbarca ufficialmente a Milano, con la sua nuova sede di piazzale Lugano 19. Polo di attrazione per studenti provenienti da tutta Italia e dal resto del mondo, l’ambitissimo polo di Milano ospiterà il Saint Louis College of Music e RUFA. Ne abbiamo parlato con la Managing Director di quest’ultima, Melany Parasole.

Melany, ci spiega che cos’è Plena Education?

«Plena Education è un gruppo italiano che racchiude al suo interno diverse istituzioni dedicate alla formazione universitaria, ha l’obiettivo di creare un vero e proprio hub dell’istruzione che sia in grado di includere diverse tipologie di formazione, dalle arti alla moda, dal design alla musica, fino ad arrivare alla comunicazione strategica. Oggi il gruppo, che conta 4200 studenti iscritti, si compone di cinque istituti di alta formazione, in grado di soddisfare un’offerta accademica tra le più ampie e diversificate nel panorama italiano. Ed è dislocata in campus nelle principali città italiane: Milano, Roma, Bologna, Padova e Brescia. E Milano è il nostro nuovo polo».

Di norma si parte da Milano per ampliarsi poi in altre realtà, invece voi avete fatto un percorso inverso, come mai? 

«Milano è internazionalmente riconosciuta come una delle capitali mondiali del design e della moda, e non solo. È nota per la sua vibrante scena artistica, culturale e industriale. La scelta di aprire una sede a Milano è motivata dalla presenza di opportunità creative e professionali, nonché dalla diversità culturale della città. La posizione strategica di Milano, come centro internazionale, offrirà nuove prospettive e collaborazioni per gli studenti e per la Rufa stessa. La presenza simultanea di sedi a Roma e Milano creerà inoltre un ponte tra due importanti centri culturali ed economici, arricchendo l’esperienza degli studenti con prospettive uniche e connessioni in entrambe le città». 

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La storia di Rufa, Rome University of Fine Arts, nasce a Roma nel 1998 dall’idea del suo fondatore Alfio Mongelli, scultore di fama internazionale…

«Mongelli ha da subito saputo coniugare l’arte tradizionale, intesa come la scultura e la pittura, con la fotografia, la progettazione e il cinema. Ed è da questo che si fonde l’intera offerta formativa di Rufa, che oggi spazia dai corsi di arti visive ai corsi di design, la comunicazione visiva, il fashion design sostenibile, cinema, fotografia, animazione… fino ad arrivare al multimedia e al game art. E dopo esattamente 26 anni di esperienza formativa a Roma è arrivato il momento di espandere il proprio know-how anche a Milano per offrire agli studenti una formazione sempre più arricchente». 

Milano come centro culturale e industriale poi non è solo moda e design, essa offre un contesto ideale per un’espansione anche nel settore del cinema.

«La città è un hub per l’industria cinematografica con diverse produzioni cinematografiche e una comunità artistica ormai ben consolidata e la presenza di Rufa nel campo del cinema a Milano permetterà agli studenti di beneficiare delle risorse locali, collaborare con professionisti del settore e accedere a un ambiente stimolante proprio per la creatività cinematografica». 

Sfatiamo un po’ un mito, perché spesso vengono considerate materie banali, la creatività, la comunicazione; invece dietro ci sono delle professionalità che ormai da diversi anni, da diversi decenni mi verrebbe da dire, sono da traino in questo settore.

«Assolutamente sì. La creatività e la comunicazione sono fondamentali in molte professioni. La capacità di generare idee innovative e di comunicarle in modo efficace può fare la differenza in vari settori, dalla pubblicità alla progettazione fino alla gestione aziendale. Queste competenze sono spesso il cuore di molte professioni che richiedono una visione innovativa e la capacità di trasmettere messaggi in modo coinvolgente.

Diciamo che in queste due parole chiave, creatività e comunicazione, sono racchiuse tante cose: studio, storia dell’arte, sperimentazione, innovazione, individualità espressiva e nuovi linguaggi. Essi sono intrecciati in molteplici contesti. La creatività infatti implica la capacità di generare idee originali e soluzioni innovative, mentre la comunicazione è il mezzo attraverso il quale queste idee vengono trasmesse in modo efficace agli altri e insieme sono fondamentali in tanti campi professionali». 

Plena Education
Plena Education

Venendo alla piazza di Milano, avrete il vostro quartier generale in piazzale Lugano 19, che per chi è di Milano è una sede storica, una volta era sede delle poste, qui invece verranno inaugurati il St. Louis College of Music e appunto Rufa. Di che cosa stiamo parlando?

«Stiamo parlando di due realtà formative storiche di Roma, ma internazionalmente riconosciute come poli formativi di eccellenza. Sono entrambe scuole legalmente riconosciute dal Ministero dell’Università e della Ricerca, che offrono corsi di laurea di primo e di secondo livello nell’ambito creativo, nel caso di Rufa, e musicale, nel caso del St. Louis College of Music.

Quest’ultima è tra le più rinomate realtà didattiche musicali di respiro europeo, frequentata da oltre 1.800 studenti all’anno provenienti da tutte le nazioni, ed è la prima istituzione privata autorizzata dal Ministero a rilasciare diplomi di primo e secondo ciclo in jazz, popular music, musica elettronica, musica classica, tecnico del suono e composizione. Rufa, invece, è la prima istituzione privata a Roma, legalmente riconosciuta dal Ministero dell’Università, che oggi offre ben 21 corsi di laurea, in lingua italiana e in lingua inglese, in tutti gli ambiti creativi.

Da quelli più tradizionali, come la scenografia, la pittura e la scultura, a quelli più innovativi, come il multimedia, il cinema, l’animazione e il game art. E la condivisione della serie di Piazzale Lugano a Milano, a cui si aggiunge anche la presenza della Scuola Politecnica di Design, offrirà agli studenti e alla città il primo polo formativo dove più realtà si incontrano, generando culture trasversali dal design al cinema, dalla comunicazione alla musica, offrendo così un ambiente multidisciplinare e favorendo uno scambio continuo di idee. La presenza di diverse istituzioni formative in un unico campus crea sinergie, incoraggia collaborazioni interdisciplinari e amplia il network professionale degli studenti». 

Come si svolgeranno le lezioni? Prevederete la didattica a distanza e soprattutto, chi esce dalla vostra scuola che cosa potrà fare in futuro?

«Le lezioni in ciascuna delle scuole Plena Education hanno un forte impatto pratico. Basti pensare che il 70% delle lezioni sono basate su attività di laboratorio. Non a caso le chiamiamo ‘Le accademie del fare’, dove si studia con un’applicazione pratica orientata alla professione fin dal primo anno. Le lezioni si tengono giornalmente all’interno dei laboratori alternando le classiche attività didattiche a cicli di workshop, masterclass e talk con la presenza di professionisti anche dall’esterno, nonché un fitto calendario di attività culturali ed extra didattiche a cui tutti gli studenti sono poi chiamati a partecipare». 

Chi sono gli studenti che usciranno da queste scuole creative?

«Sono i professionisti del domani, tutti coloro che operano nell’industria creativa. Gli studenti, ad esempio, che si diplomano in RUFA possono intraprendere diverse strade professionali a seconda della loro specializzazione. Saranno artisti, designer, fotografi, registi, illustratori, art director, scenografi e molto altro. RUFA si impegna a fornire una formazione completa e diversificata nelle arti visive, preparando gli studenti per carriere creative in vari settori.

Diciamo che, generalizzando, per poter rimanere competitive le aziende oggi hanno la necessità di innovare continuamente, quindi si trovano ad affrontare problemi complessi rispondendo in maniera creativa, con nuove idee. In un mondo che va verso la robotica e l’automazione, la creatività è sicuramente una capacità che le macchine non possono apprendere. Ecco perché la figura del creativo sarà sempre più richiesta nei prossimi anni e noi italiani abbiamo il vantaggio di partire con un forte bagaglio storico e culturale in cui affondiamo le nostre radici».

Avete partnership con aziende che inserirete nel vostro percorso formativo?

«Assolutamente sì, abbiamo diverse partnership attive con realtà nazionali e internazionali, sia per progetti didattici congiunti, sia per committenze, ma in particolare sui progetti che riguardano le attività di tirocinio degli studenti. Ogni studente che frequenta un’Accademia di Belle Arti come Rufa conclude necessariamente il suo percorso formativo con un tirocinio in azienda. Per citare alcuni partner che abbiamo, Maxxi e Galleria Nazionale, tra quelli più istituzionali, ma anche Olivetti, Cattleya, Rai Cinema, Roma Europa Festival, fino ad andare oltre i confini italiani con la School of Visual Art di New York, con cui da anni portiamo avanti il progetto Tracks of Freedom, e la Hainan Normal University in Cina, ad esempio».

Qual è il sogno futuro di Plena Education?

«Consolidarci come hub della creatività, dove l’interdisciplinarietà e la contaminazione non solo tra discipline, ma anche tra scuole di diverso indirizzo e tra culture di diversa provenienza, tra metodi formativi differenti, arricchiscono il background e le competenze degli studenti che afferiscono al gruppo Plena Education. Si stanno poi valutando ulteriori acquisizioni nelle aree di eccellenza del nostro Paese, con l’obiettivo di dare vita, anche attraverso la strutturazione di campus multidisciplinari, al primo polo italiano in grado di dare corpo al modello del cosiddetto Politecnico delle Arti, esplicitando un modello formativo che vede nella scuola un vero e proprio dispositivo sociale».

Quindi dobbiamo aspettarci altre novità da Plena Education?

«Sicuramente sì».

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