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29. 04. 2024 21:13

La seconda vita dell’ex Istituto Marchiondi a Baggio: diventerà una residenza per universitari

La trasformazione dell'edificio, un tempo riformatorio costerà 45 milioni. La fine dei lavori è prevista per il 2028

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Milano si prepara a rivivere un capitolo significativo della sua storia architettonica con la trasformazione dell’ex Istituto Marchiondi di Baggio, un tempo riformatorio e ora destinato a diventare una residenza universitaria. L’investimento per questo ambizioso progetto è notevole: 45 milioni di euro, finanziati in larga misura grazie alla legge dedicata ai pensionati universitari. La chiusura dei lavori è prevista entro il 2028.

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La seconda vita dell’ex Istituto Marchiondi: ecco i fondi necessari

L’ex Istituto Marchiondi, abbandonato da decenni, nonostante le sfide poste dai vincoli architettonici, mirati a preservare il suo inestimabile valore, è pronto a rivivere. Ad annunciarlo è il sindaco Beppe Sala, che durante una diretta social legata al Fuorisalone ha confermato che i fondi necessari sono stati finalmente reperiti, permettendo l’avvio delle opere entro l’anno.

La vicesindaca Anna Scavuzzo: «È stato un impegno corale»

La complicata operazione di salvataggio dell’ex Istituto Marchiondi ha visto il coinvolgimento di diversi protagonisti: dal Comune al Collegio delle università milanesi, passando per la Soprintendenza e il Politecnico fino alla famiglia Viganò. «È stato un impegno corale», ha affermato la vicesindaca Anna Scavuzzo, delineando il percorso collaborativo che ha portato alla definizione di un progetto di riqualificazione completo.

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La seconda vita dell’ex Istituto Marchiondi offrirà 168 alloggi per universitari

Il futuro “Collegio di merito” offrirà 168 posti alloggio e spazi dedicati alla formazione, alla cultura e al tempo libero, accessibili anche ai cittadini. Una particolare enfasi sarà posta sulle discipline artistiche, creando un hub creativo per studenti e giovani artisti. La struttura prevede, oltre agli alloggi, spazi per attività diverse come ristorazione, arte, musica e persino sartoria, oltre a una biblioteca e a sale per il lavoro di gruppo e la formazione artistica.

La legge 338

Sebbene inizialmente si fosse considerato il ricorso ai fondi del Pnrr, la decisione finale ha privilegiato le risorse della legge 338, assicurando una copertura finanziaria tra l’85% e l’87%, con il Comune che si farà carico della bonifica nel rispetto dello stile brutalista e la Fondazione che integrerà i fondi con il supporto di partner privati.

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